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Federico, Marika, Riccardo: il parere di 3 studenti sulla pubblicità tabù
Pubblicità scomoda e censura su argomenti considerati tabù: è giusto che determinati spot vengano bloccati?

TORINO – Durante «disruptive content», l’evento organizzato MARKETERs, si è parlato di pubblicità scomoda. Grandi realtà come Facebook o emittenti televisive bloccano la diffusione di spot pubblicitari creati da piccole medie imprese. Il motivo? Si parla di argomenti scomodi, ma pur sempre attuali (e interessanti) come le coppette mestruali e i sex toys. E’ giusto? O sarebbe meglio ridurre i contenuti pubblicitari che inneggiano alla violenza e al gioco d’azzardo? Ecco le risposte di 3 studenti: Federico, Marika e Riccardo.
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