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Dalla Regione 800 milioni per sostenere il lavoro e le famiglie in Piemonte

Con il progetto RipartiPiemonte, la Regione stanzierà 800 milioni di euro di contributi per famiglie, lavoratori e imprenditori. Ecco di cosa si tratta, punto per punto

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RipartiPiemonte - Fase 2

La Fase 2 sta per iniziare anche in Piemonte. Ufficialmente si parte il 4 maggio, ma come precisato dal presidente della Regione, Alberto Cirio, lo si farà mantenendo cautela e prudenza. Quando si potrà riprendere le attività in sicurezza, il Piemonte ci sarà e per supportare famiglie, lavoratori e imprenditori, si sta mettendo a punto il progetto RipartiPiemonte.

I contenuti del provvedimento RipartiPiemonte

In una videoconferenza stampa, alla presenza di tutti gli assessori della Regione, il governatore Cirio ha comunicato che si è «lavorato per rimodulare il Piano della Competitività, che si poneva l’obiettivo di riprendere le economie dei fondi europei e inserirle in un sistema organico di sviluppo, e venire incontro alle esigenze di ripartenza in tempi brevi delle attività produttive e delle famiglie piemontesi in seguito all’emergenza causata dal Coronavirus».

In campo 800 milioni di euro

«Mettiamo in campo risorse vere, certe, per 800 milioni di euro – ha sottolineato il presidente – 220 regionali e il resto prelevato dai fondi europei non ancora impegnati o rimodulabili. Conterrà anche norme riguardanti la semplificazione, perché intendiamo intervenire ovunque ci sono vincoli e cavilli che possano ritardare l’arrivo delle risorse nelle tasche dei piemontesi. Per questo, reiteriamo la richiesta non di poteri speciali, ma di procedure speciali, semplici, facili e immediate. Il nostro piano – ha evidenziato Cirio – si baserà sulla fiducia che la Regione nutre nei confronti dei piemontesi. Sappiamo che stiamo dando risorse pubbliche alle persone giuste, a un tessuto imprenditoriale che ha bisogno di liquidità e che vuole ripartire a sostegno dell’economia e dell’occupazione».

Fase 2, si riparte

Si prevede che il piano RipartiPiemonte sia approvato dalla Giunta Reginale la prossima settimana. Una volta approvato sarà trasmesso all’esame del Consiglio regionale. «La forma del disegno di legge è lo strumento idoneo per consentire a tutti i consiglieri di valutarlo e presentare proposte per migliorarlo – ha spiegato Cirio – Chiederemo al Consiglio di esaminarlo e votarlo il più rapidamente possibile in modo che possa produrre i suoi effetti dalla metà di maggio. Mi faccio da garante che qualsiasi proposta buona sarà accolta dalla Giunta».

Linee guida adeguate alla ripartenza

Il piano proposto dovrebbe dunque permettere una ripartenza che tenga conto delle esigenze del Piemonte e dei suoi abitanti. In quest’ambito, «la Regione sta svolgendo la funzione di regista verso le buone idee presentate in questi giorni dal sistema economico, che ha contribuito alla stesura delle linee guida adeguate alla ripartenza», ha spiegato l’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano, chiarendo che «il modello Piemonte non può sostituirsi a quello del Governo, ma non dimenticherà nessuna categoria economica e sociale, compresi i piccoli negozi, dal parrucchiere all’estetista, passando da bar e ristoranti». Infine, Tronzano ha anticipato che ci saranno anche disposizioni per rendere il Piemonte autonomo nella filiera della produzione dei dispositivi di protezione individuale.

Disposizioni anche per la cassa integrazione in deroga

In questo disegno di legge, informa la Giunta Regionale, vi saranno anche disposizioni sulla cassa integrazione in deroga. Questa, «sarà estesa anche a quelle categorie finora escluse dai provvedimenti del Governo, come le colf, gli stagionali del turismo e i lavoratori intermittenti – ha fatto sapere l’assessore al Lavoro, Elena Chiorino – Per l’anticipazione delle indennità abbiamo messo a disposizione 5 milioni del fondo di garanzia e siamo pronti a coprire le spese di apertura di nuovi conti correnti e stiamo perfezionando gli accordi con le banche. La priorità è fare in modo che i soldi vengano accreditati quanto prima».

Gli eventi e il settore culturale

La Regione Piemonte non dimentica nemmeno il settore degli eventi e della cultura, fortemente colpito dall’emergenza Coronavirus e dal lockdown. In quest’ambito, ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Vittoria Poggio, «le risorse risparmiate per gli eventi annullati saranno reinvestite a favore delle imprese della cultura. Passiamo dal progetto al soggetto: se non fai il progetto perché c’è il Coronavirus non dimentichiamo le tante professionalità che sono impiegate in un evento culturale e le fragilità della filiera».

Interventi anche per il personale sanitario

Sono previsti anche interventi per il personale sanitario. Il disegno di legge conterrà infatti «uno stanziamento di 55 milioni per il personale sanitario – ha fatto sapere il governatore Cirio – Un riconoscimento che non sarà mai abbastanza, ma doveroso per chi da settimane combatte in prima linea il Coronavirus. Lo Stato ha messo 18 milioni, noi li portiamo a 55 usando fondi europei. Non credo che siano sufficienti per ringraziare medici, infermieri e operatori sociosanitari, ma è un segnale che volevamo dare. Giovedì [30 aprile] avremo un incontro con i sindacati di categoria per stabilire le modalità attuative».

Immagine di copertina credit: pixabay-pierol85

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