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Offerta cinese per CNH, Italexit: «L’Italia è ufficialmente in svendita, il Governo si svegli!»

Continua lo shopping dei capitali stranieri in Italia, a pochi giorni dalla nascita di Stellantis. Il Governo resta in silenzio e non tutela gli interessi nazionali.

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Dopo neanche una settimana dall’annuncio della nascita di Stellantis, il comparto industriale italiano viene travolto da una nuova notizia shock: dalla Cina è arrivata un’offerta a CNH per l'acquisto di Iveco e, tanto per cambiare, Exor è pronta a valutarla.

CNH (ex Fiat Industrial) è la società che produce macchine per agricoltura e costruzioni, veicoli industriali e commerciali, autobus e mezzi speciali (tra cui quelli con il marchio Iveco). Negli ultimi anni (a parte il 2016) ha rappresentato per Exor una fonte di profitti enormi, ragione per cui è stata probabilmente tenuta separata dalla fusione con PSA: il 2020 si chiuderà in perdita – come per buona parte di tutto il settore – ma questo non ne giustifica la vendita, se non in un'ottica puramente speculativa. E' palese che Exor abbia deciso di intraprendere dal 2018 (con la vendita di Magneti Marelli ad un gruppo giapponese) un percorso per liberarsi del “fardello industriale” e concentrarsi su altri settori (in primis finanza ed editoria), lasciando ai nuovi proprietari la responsabilità delle ripercussioni su fornitori e lavoratori.

Di fronte a questo scenario, Italexit con Paragone rivendica con orgoglio il suo ruolo di unica voce fuori dal coro nel denunciare i pericoli di queste operazioni per Torino e per l'Italia. Mentre Governo e sindacati restano in silenzio, si può dire che la svendita dei pezzi pregiati del Paese è ufficialmente iniziata.

Conte e Gualtieri, almeno questa volta, avranno il coraggio di alzare la voce per tutelare l’interesse nazionale? Forse dovrebbero dare ascolto al viceministro dell'Economia Misiani che suggerisce un maggiore coinvolgimento dello Stato italiano nelle vicende di Stellantis e, a questo punto, ci auguriamo fortemente anche in quelle di CNH: le istituzioni hanno il dovere morale di rivendicare un ruolo di primo piano in tali situazioni di criticità. Italexit con Paragone chiede perciò che il Governo si attivi per convertire immediatamente in azioni delle società interessate i miliardi di fondi pubblici dati al gruppo Fiat in questi anni, assicurandosi di avere una percentuale superiore rispetto agli altri Stati (a partire dalla Francia) e sottraendole dalle quote di Exor (ormai un corpo estraneo a tutti gli effetti).

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