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I paraurti dell’auto: a cosa servono e come si devono sostituire

Tutto quello che serve sapere sui paraurti dell’auto e come sostituirli

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Sostituire paraurti auto
Sostituire paraurti auto

Il compito dei paraurti dell’auto è quello di proteggere la carrozzeria da eventuali urti o collisioni con altre vetture, pareti, oggetti ecc. Inoltre, questi accessori, coprendo cavi ed elementi di fissaggio della parte interessata, possono anche assolvere a una funzione decorativa.

La foto del paraurti dell’auto è stata presa dal sito web www.auto-doc.it

In base alla sede di montaggio, si distinguono due tipologie di paraurti:

  • Paraurti anteriori, dotati di aperture per i fari anteriori e talvolta anche per la griglia del radiatore.
  • Paraurti posteriori, con apposite aperture per i fari posteriori.

I materiali più frequentemente usati nella produzione di questi accessori sono i seguenti:

  • Metallo, che si trova soprattutto nei fuoristrada e nei vecchi modelli d’auto.
  • Plastica, molto usata nelle vetture moderne, in quanto leggera e resistente.

Un’ulteriore differenziazione viene fatta in base al tipo di assorbitore:

  • Assorbitore a polistirene espanso. Si tratta del modello più diffuso, in quanto anche il più economico, ed in grado di assorbire bene gli urti. Lo svantaggio risiede tuttavia nella fragilità di questo materiale che emerge con l’andar del tempo.
  • Assorbitore in plastica, più resistente ed efficiente ad assorbire gli urti rispetto al modello precedente.
  • Riempito di granulato. Questo modello è il più costoso, ma anche il più efficace ad assorbire la forza d’urto.

A seguito di un impatto o anche a causa di una brusca frenata il paraurti può danneggiarsi. Crepe, deformazioni e tagli sulla superficie così come distruzione degli elementi di fissaggio sono i danni più frequenti che richiedono un intervento sul paraurti.

Con un po’ di esperienza tecnica, la sostituzione del paraurti è un’operazione che può essere condotta anche in modo autonomo. Ecco i passi che in generale si possono seguire:

  • Attraverso un’attenta ispezione visiva individuare tutti i punti di fissaggio del componente (viti, bulloni, rivetti ecc.). Nel caso si abbiano dei problemi, facendo una ricerca su internet o contattando il concessionario è possibile procurarsi lo spaccato del disegno tecnico della vettura, contenente tutti i dati di cui si ha bisogno.
  • Avvalendosi dell’ausilio di un cric o di un cavalletto, sollevare la macchina e procedere a smontare gli pneumatici.
  • Smontare tutti i componenti elettrici connessi con l’area coperta dal paraurti.
  • Allentare e poi svitare tutti gli elementi di fissaggio del paraurti, avendo la premura di riporli in un contenitore, affinché non si perdano.      
  • Rimuovere delicatamente il paraurti dalla sua sede di montaggio, prestando attenzione alle eventuali protezioni del parafango sopra le ruote ed alle sigillature.
  • Smontare eventuali griglie, modanature ecc.

Una volta smontato, si procederà ad un esame del paraurti, per poi decidere se il danno è riparabile o se il componente deve essere sostituito.

Per praticità ecco qui una sintetica lista delle riparazioni che si possono apportare:

  • Riparazione a freddo, nel caso si intervenga su delle crepe.
  • Riparazione a caldo, per porre rimedio a delle deformazioni.
  • Lucidatura, per graffi sulla superficie.
  • Riverniciatura, consigliabile dopo la sostituzione di un pezzo.
  • Riparazione o sostituzione, che può comprendere ad esempio la sostituzione degli elementi di fissaggio o la riparazione di parti circoscritte del paraurti.

Per il paraurti non esiste una data finale di durata operativa. Dal momento che il suo danneggiamento è nella maggior parte dovuto ad un impatto, è consigliabile guidare in modo prudente.

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