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Ecco le nuove “zone dolci” a Torino

A Torino stanno per arrivare le “zone a mobilità dolce”, le nuove saranno in zona Vanchiglia, basso San Donato, Borgo Campidoglio, Via Di Nanni e Piazza Carducci. Ecco di cosa si tratta

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Torino piazza Castello

Arrivano le nuove “Zone Dolci” a Torino. Non si tratta di una nuova specialità inventata da qualche pasticcere torinese, ma un nuovo modo di intendere lo spazio e la circolazione all’interno dei quartieri, rendendoli più sicuri e accessibili a tutti: bambini, adulti e anziani. Questo, almeno, l’intento del Comune di Torino.

Le Zone Dolci di Torino

Con approvazione della Giunta Comunale nella riunione di martedì 26 novembre è stato dato il via libera al progetto esecutivo per creare nuove zone di Mobilità Dolce in zona Vanchiglia, Basso San Donato, Borgo Campidoglio, via Di Nanni e piazza Carducci. «L’obiettivo – ha spiegato l’assessora alla Mobilità, Maria Lapietra – è di rendere la circolazione e gli spazi all’interno dei quartieri più sicuri e accessibili a tutti, dai bambini agli anziani, creando altresì ambienti urbani più attraenti».

Cosa sono e come saranno le Zone di mobilità dolce di Torino

«Le opere previste – si legge in una nota di Palazzo Civico – consistono nella realizzazione di interventi strutturali per la definizione di aree pedonali e a traffico calmierato, quali zone 30 e vie residenziali. Gli ingressi a queste aree verranno identificati da delle vere e proprie “porte di accesso” con l’obiettivo di segnalarne l’ingresso». Allo stesso tempo, si prevede di limitare o eliminare del tutto il traffico in queste zone. Per cui saranno adottate misure quali «riduzioni e rialzi di carreggiata, restringimenti, chicane, cambi del senso di marcia e ampliamenti degli spazi pedonali in particolare davanti le scuole e in alcuni tratti di strada e piazze particolarmente idonei, anche attraverso la collocazione di dissuasori mobili, dove potranno trovare posto anche nuove piantumazioni. Il progetto prevede ancora, all’interno del quartiere Vanchiglia, la creazione di una corsia protetta riservata ai mezzi con la sistemazione da parte di GTT di un manufatto in gomma per impedire, almeno in parte, l’invasione dei veicoli privati».

Migliorare la qualità urbana

«Gli interventi – ha sottolineato Lapietra – miglioreranno la qualità urbana di queste aree. Meno auto e più lente agevoleranno lo sviluppo della mobilità dolce, aumentando il numero di chi si muove in bicicletta e a piedi e favorendo anche il commercio».
La spesa per i lavori ammonta a quasi 593mila euro. Mentre l’apertura dei cantieri è prevista per la primavera 2020. I lavori saranno finanziati con fondi del programma operativo nazionale Città metropolitane (PON Metro 2014-2020).

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