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Ritorno in Piemonte dalle vacanze: ecco cosa si deve fare

Le azioni obbligatorie decise dalla Regione per chi rientra in Piemonte dalle vacanze in fatto di contenimento del coronavirus

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Ritorno in Piemonte dalle vacanze

Se si rientra in Piemonte dopo aver trascorso le vacanze o anche soltanto del tempo all’estero ci sono alcune regole obbligatorie che bisogna seguire. Le ha stabilite la Giunta regionale del Piemonte per contenere il rischio di contagio da Coronavirus Covid-19.

I casi che aumentano

Negli ultimi giorni stiamo purtroppo assistendo a un aumento di casi di contagio da Coronavirus Covid-19 in Italia. Dopo una “pausa estiva”, pare che il virus stia affilando le armi per un suo ritorno autunnale. Quale che siano le sue intenzioni, non bisogna abbassare la guardia e prodursi in comportamenti a rischio, pensando magari (a torto) che il virus se ne sia andato o, peggio, non ci sia mai stato. A motivo di ciò, la Regione Piemonte ha dato delle indicazioni operative precise proprio per contrastare la possibile nuova diffusione dei contagi che, proprio in queste ultime settimane, pare sia favorita dal transito di persone che provengono o ritornano dai Paesi a rischio.

Il rientro in Piemonte

Come reso ufficiale dalla Regione, per rientrare in Piemonte è in vigore la «comunicazione obbligatoria per chi transita o arriva da Paesi a rischio e 14 giorni di isolamento fiduciario, tampone e autocertificazione per chi lavora in sanità e servizi di assistenza alla persona». Il governatore della Regione, Alberto Cirio, sottolinea che, rispetto alle disposizioni nazionali, il Piemonte ha voluto introdurre due irrobustimenti che riguardano in particolare gli operatori della sanità e dei servizi sociosanitari e assistenziali, per la delicatezza di queste professioni che sono a contatto con le fasce più fragili ed esposte della popolazione. Chi lavora in questi settori verrà pertanto sottoposto a un tampone di verifica prima della fine dell’isolamento.

Una misura necessaria

L’assessore alla Sanità evidenzia che si tratta di una misura prudenziale ma necessaria, perché sull’incremento dei nuovi contagi c’è un impatto rilevante dei casi importati, soprattutto dai Paesi che in questo momento hanno una situazione epidemica particolarmente critica. L’assessore alla Cooperazione internazionale aggiunge che con le autodichiarazioni e certificazioni sull’isolamento fiduciario si danno ai lavoratori stranieri le certezze e le garanzie che i consolati giustamente richiedevano, e che con i tamponi ad operatori della sanità e assistenza e i posti in residenze alternative, senza costi per il pubblico, si garantisce l’incolumità dal rischio contagio dei tanti anziani assistiti da badanti. Inoltre, con questo nuovo metodo di collaborazione con le autorità diplomatiche si garantiscono regole e sicurezza agli stranieri integrati che lavorano in Piemonte.

Le nuove regole

Chi rientra dai Paesi per i quali è previsto l’obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni dovrà darne comunicazione compilando un apposito modulo, scaricabile sul sito della Regione, da trasmettere al proprio medico di base o al Sisp (Servizio di Igiene e sanità pubblica), specificando anche se svolge una professione sociosanitaria o di assistenza alla persona. Tutte le aziende sanitarie e le strutture socio-assistenziali, pubbliche e private soggette ad autorizzazione all’esercizio dell’attività da parte delle Asl devono far compilare un’apposita autocertificazione a tutti i dipendenti assenti dal lavoro per più di 5 giorni (indipendentemente se abbiano soggiornato all’estero o in Italia).
La consegna dell’autocertificazione al datore di lavoro è raccomandata anche per chi, come nel caso di badanti, lavora nell’assistenza alla persona. Proprio per chi convive con le fasce più a rischio è stato previsto che l’isolamento fiduciario possa avvenire in un luogo alternativo al proprio normale domicilio, incluso (a proprio carico) strutture individuate dall’Asl in collaborazione con la Protezione civile.

Chi può e chi non può rientrare in Italia

La Regione Piemonte segnala inoltre che chi rientra da Romania e Bulgaria è tenuto all’isolamento fiduciario in considerazione della situazione epidemiologica e dei conseguenti provvedimenti del Governo e che non può rientrare in Italia chi proviene da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Serbia oppure ha transitato da questi Paesi nei passati 14 giorni. Il dettaglio delle misure e i moduli sono scaricabili QUI.

Immagine di copertina rappresentativa. Credi: pixabay-Alexandra_Koch

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