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Protesta davanti al tribunale per il 5G: «non siamo cavie»

L’oggetto del contendere è un’antenna di 25 metri davanti a una scuola. L’udienza in tribunale: l’esito positivo potrebbe bloccare immediatamente i lavori in corso

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TORINO – Alcune decine di persone si sono radunate ieri mattina per un presidio davanti al tribunale di Torino. «Stop 5G», «Non siamo cavie», era scritto su alcuni dei cartelli comparsi davanti al palazzo di giustizia. Il presidio è stato organizzato in occasione dell’udienza per la causa civile intentata dall’avvocato Edoardo Valentino e dal professore universitario e membro del Comitato Rodotà Ugo Mattei, questa volta in veste di avvocato, contro il consorzio Topix, il Comune di Frossasco e la Città Metropolitana di Torino.

Torino, antenna 5G alta 25 metri

L’oggetto del contendere è un’antenna alta 25 metri comparsa nei pressi di una scuola di Frossasco (Torino): «Proviamo a far passare l’idea di un principio di precauzione sul tema dell’inquinamento elettromagnetico, per la tutela delle generazioni future. È stato posizionato un palo vicino alla scuola e nessuno ha ancora capito bene a cosa serva – spiega Mattei – Ci rifacciamo al tema del diritto alla salute. Il comitato di genitori ha fatto di tutto, ora l’unica via resta quella della causa civile».

L’udienza in tribunale

Ieri si è tenuta l’udienza in tribunale per decidere dell’urgenza del ricorso: in caso di esito positivo, lo stop ai lavori potrebbe essere immediato. Si tratta della prima causa collettiva di questo tipo in Italia, anche se esistono diversi precedenti internazionali.

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