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Fase 2 prima e dopo il 4 maggio: cosa ci aspetta?

A quali condizioni si potrà avviare la Fase 2 Coronavirus anche prima del 4 maggio? Le regole del Governo per le Regioni e i test psicologici per i cittadini “stressati” dal lockdown

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Coronavirus Fase 2: cosa ci aspetta

La Fase 2 Coronavirus Covid-19 dovrebbe iniziare ufficialmente il 4 maggio. Tuttavia, ci sono alcune Regioni che hanno chiesto di ripartire – e riaprire – prima di questa data: indicativamente, lunedì 27 aprile. Ma se sarà possibile, quali sono le condizioni?

Le garanzie per riaprire nella Fase 2 Coronavirus

Le Regioni potranno anche ripartire prima del 4 maggio 2020, ma lo potranno fare soltanto ad alcune condizioni. Per il Governo, infatti, chi deciderà per la riapertura già dal 27 aprile dovrà garantire di avere a disposizioni aree e luoghi dedicati specificatamente al Coronavirus Covid-19 e alla quarantena – dove far stare le persone positive al virus. Queste le prime condizioni per le Regioni che vorranno sbloccare l’attività delle azione del settore automobilistico, edile e della moda. Chi non potrà garantire queste condizioni dovrà per forza attendere il 4 maggio.

Le riaperture dal 4 maggio

Fatto dunque salvo queste possibili riaperture del 27 aprile, dal 4 maggio dovrebbe esserci la ripresa graduale delle attività. In attesa delle linee guida definitive che saranno annunciate dal premier Giuseppe Conte entro questa settimana, si sa che le riaperture saranno comunque scaglionate in base alle tabelle dell’Inail atte a misurare il rischio per i lavoratori.
Quanto agli esercizi commerciali e le aziende che potranno riaprire, ci sarà l’obbligo di autocertificazione per dimostrare di essere in regola con le nuove norme e misure per il contenimento del Coronavirus. Ma non saranno tutte rose e fiori, infatti insieme alla riapertura scatteranno anche i controlli, e per chi non si sarà adeguato o non rispetterà le linee guida, il rischio è la sospensione della licenza o la chiusura dell’attività. Secondo il ministro Stefano Patuanelli, «Si può ragionare su una regionalizzazione delle aperture».

Il test per i cittadini stressati dal lockdown

Si sa, il lockdown per molti è stato (ed è) una condizione che ha messo a dura prova il sistema nervoso e lo stato psicologico. Per questo, medici e psicologi hanno suggerito di sottoporre un campione di italiani a un test psicologico per verificare quanto ha e sta incidendo a livello mentale il lockdown, e per quanto tempo ancora si sarà in grado di sopportare questa condizione. In base ai risultati, il Governo potrà anche decidere come saranno le prossime misure di contenimento – per evitare che la situazione degeneri e diventi ingestibile: un po’ come per le prime avvisaglie che si sono avute ieri a Torino.

Garantire la sicurezza

Come detto, i negozi e le aziende che vorranno ripartire nella Fase 2 dovranno garantire alcune condizioni imprescindibili. Lo faranno anzitutto con una autocertificazione, dove dichiarano di garantire il rispetto delle norme e delle prescrizioni imposte sulle dotazioni di dispositivi di sicurezza personale, la sanificazione degli ambienti, la presenza di un medico sul luogo di lavoro e tutte le altre regole diversificate a seconda delle filiere. Dovranno altresì essere garantiti turni diversificati per i lavoratori, ma si dovrà comunque privilegiare lo smartworking.

Cosa faranno bar e ristoranti

Per le aziende del settore ristorazione, così duramente colpite da questi mesi di serrata, la luce in fondo al tunnel appare ancora lontana. Difatti, per bar e i ristoranti la riapertura si prospetta ancora distante nel tempo. In base alle tabelle Inail questo genere di locale pubblico presenta un livello di rischio elevato, per via dei possibili assembramenti. Per ovviare in qualche modo e cercare di evitare per quanto possibile una insanabile débâcle, il Governo sta valutando la possibilità di concedere l’erogazione del servizio da asporto – oltre alla già attiva consegna a domicilio. Nel caso dell’asporto varranno le regole in atto per gli altri esercizi commerciali già aperti, e basate sulla metratura del locali: in un locale di 40 mq, per esempio, attualmente possono essere presenti contemporaneamente due dipendenti e un cliente. Comunque sia, cosa ci attende il 4 maggio dipenderà dall’andamento dell’epidemia. E alla fine, più che noi, a decidere sarà proprio il virus.

Immagine di copertina rappresentativa. Credit: pixabay-guillermo-gavilla

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