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Piemonte da scoprire: le fantastiche cascate della Novalesa

Andiamo alla scoperta delle Cascate della Novalesa, meraviglia naturale della Val di Susa fra natura e storia, meta di numerosi visitatori e comode da raggiungere

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Cascata Coda di Cavallo Novalesa
Cascata Coda di Cavallo Novalesa - da Wikimedia user: Cruccone

La Valle di Susa non è nota soltanto per la Tav, ma anche per le sue meraviglie naturali che, qui, sono tante. Molto apprezzate dai turisti di ogni dove, sono le Cascate della Novalesa in Val Cenischia, che si fregiano di recensioni con 5 stelle. Per esempio, su Google trovi commenti del tipo: «Panorama mozzafiato, clima gradevole in estate, bellissimo tutto» oppure «Bellissime cascate, bellissima camminata facile e in ombra», o ancora, «Posto meraviglioso e comodo per arrivarci». Insomma, un gran bel posto in mezzo alla natura che vale una gita fuori porta. Ma scopriamo qualcosa di più.

Dai monti ai torrenti

La Val di Susa è incastonata nel paesaggio delle Alpi Graie, con i suoi monti come il Rocciamelone (3538 m, al confine tra la Valle di Susa e la Valle di Viù) o la Punta Marmottere (3385 m) situata sul confine italo-francese. Con i loro oltre tremila metri di altitudine, sono luogo di abbondanti nevicate che in primavera si sciolgono e dai piedi delle cime scendono nei torrenti che incidono la scarpata e li riempiono dando vita a queste spettacolari cascate, che si possono ammirare durante tutto l’anno.

Le cascate della Novalesa

In Val Cenischia i salti d’acqua sono molti. I due più noti però li ritroviamo a poche decine di minuti di cammino a partire dal centro del piccolo comune di Novalesa – noto per la sua Abbazia. Il primo è la cascata del rio Claretto, con un’altezza di circa cento metri di altezza e che si può già vedere da lontano mentre ci si avvicina. Poi c’è quello del rio Marderello, che si trova un centinaio di metri a sud da quella del rio Claretto. La cascata la troviamo al fondo di un breve canyon che si è formato nel tempo per via dell’azione erosiva del torrente. Caratteristica principale sono le altissime pareti rocciose lisce e di colore grigio. Il periodo migliore per ammirare le cascate della Novalesa è senz’altro la primavera, quando le nevi si sciolgono e danno vita a uno spettacolo di acque bianche e spumeggianti. Un’esperienza tutta da vivere e che per molti motivi rimarrà nella memoria.

Si conoscevano già in passato

Le cascate della Novalesa non sono una scoperta odierna, ma nel passato erano già piuttosto note. Metà di turisti fin dall’Ottocento che erano giunti a conoscenza di questa “attrazione” naturale grazie alla storica via di comunicazione tra Piemonte e Savoia, che attraversava la Val Cenischia e il Colle del Moncenisio. Scorrendo le pagine del Dizionario corografico degli Stati Sardi di Terraferma del 1854, compilato da Gugliemo Stefani, troviamo una loro descrizione quali «le famose cascate che i viaggiatori non mancavano di visitare quando tenevasi la strada di quella valle».

Le cascate della Novalesa oggi

Queste meraviglie naturali oggi sono molto famose tra gli appassionati di arrampicata su ghiaccio che si ritrovano durante la stagione invernale per affrontare le sfide di percorsi come la “Coda di cavallo” (nella foto di copertina), il “Lungo cammino dei ghiacciatori” oppure il “Fungo magico”. Un po’ lasciate da parte sono le due cascate principali, perché di quota bassa e più esposte al sole e pertanto più difficilmente soggette alla formazione di ghiaccio. Queste ultime, però, sono anche quelle più visitate e amate dai turisti, e meta del nostro viaggio virtuale in queste righe.

Come si arriva

Dal Torinese ogni anno arrivano molti turisti “di giornata”, grazie anche alla vicinanza dal capoluogo e da molti Comuni del Piemonte Occidentale. Qui, troviamo un comodo parcheggio da cui, una volta lasciato il proprio mezzo, in pochi minuti si possono raggiungere le cascate. Come detto, il periodo migliore per ammirarle e la primavera, ma d’estate, anche se c’è meno acqua, offrono comunque refrigerio a chi le visita – e non a caso sono in molti a recarvisi durante le giornate più calde e afose.

Quanto a servizi, poco prima del paese di Novalesa troviamo un’area attrezzata a picnic. La zona intorno è comunque ricca di bar, ristoranti e agriturismi. Mentre si passa di lì, un salto alla antica e suggestiva Abbazia della Novalesa vale la pena farlo.

Da Torino centro si arriva alle cascate della Novalese in circa un’ora di viaggio: da qui, distano circa 63 km tramite la A32/E70 in direzione Bardonecchia/Frejus, e poi per la SS25 fino a Susa e poi proseguire per il Moncenisio e, infine prendere la SP210.

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