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Progetto B.E.S.T. a Torino. World Cafè organizzato dal Gruppo Amece con l’intervento di “Gioventù per i Diritti Umani”

Progetto europeo BEST. Il Gruppo Amece ha organizzato un World Cafè alla Biblioteca P. Levi a Torino,tre Tavoli multietnici:identità,comunicazione,cittadinanza.

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Sabato 28 Settembre si è svolto nei locali della Biblioteca Levi in, via Leoncavallo a Torino, il World Cafè presentato ,nell’ambito del progetto europeo B.E.S.T, dal Gruppo Amece.

Le attività si sono svolte su tre Tavoli composti ognuno da una decina di giovani di diverse nazionalità: marocchini,tunisini, albanesi,senegalesi e somali. In ogni Tavolo i mediatori, rappresentati da due educatrici italiane e un mediatore culturale nordafricano, hanno indirizzato i partecipanti a rispondere alle tre domande per ogni argomento.  Le tre domande riguardavano tre temi fondamentali: identità, comunicazione, cittadinanza.

Ha aperto i lavori un formatore, che ha fatto un’ introduzione sui temi che ogni Tavolo ha poi svolto a turno, mettendo l’accento sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, confrontata con la Costituzione della Repubblica Italiana, sottolineando come entrambe siano state adottate nel 1948, dopo la sanguinosa seconda guerra mondiale, ed entrambe siano basate sui principi di difesa e salvaguardia dei bisogni e della libertà dell’uomo.

Alle domande riguardanti il primo argomento “l’identità” le risposte raccolte hanno fornito  un panorama piuttosto differenziato. Le risposte sono state diverse, con qualche difficoltà ad esprimere  l’identità propria del sè e quella usata nel collettivo, che non sempre coincidono. Alcuni cambiano e si adattano, altri mediano, altri ancora rimangono fermi in quell’identità di nascita e cultura, che essendo un dato stabile, dà sicurezza. Per questi ragazzi , nati in una cultura mentre vivono in un’altra, diventa necessario, secondo loro, avere identità diverse: una con la famiglia, una con la scuola, una con gli amici.

Quello che ne viene fuori è una certa tensione nel vivere contemporaneamente in reatà diverse e a volte opposte: la reatà familiare, che continua con con la lingua e le tradizioni del paese d’origine, e la realtà culturale italiana.

Il secondo Tavolo ha affrontato il tema della “comunicazione”così tanto multimediale e così poco diretta di questi tempi. Alcuni ragazzi hanno dichiarato di respingere il confronto, se avviene in modo oppositivo, per altri, se c’è disaccordo, su quello che viene comunicato, c’è la ricerca del dibattito per cercare di modificare l’idea altrui. Al contrario c’è chi invece evita le idee opposte, per non entrare in conflitto, ed infine chi  ascolta semplicemente con rispetto ,con l’intento d’ ignorare la comunicazione. Parlando degli atteggiamenti,nel comunicare o non comunicare, alcuni scelgono,anche se percepito come sbagliato, di adattarsi al contesto del soggetto con cui comunicano, nel desiderio di assecondare, altri, al contrario, usano lo scontro verbale per far prevalere le proprie idee, sentite come quelle più giuste.

Infine c’è chi assume un comportamento “pubblico”, di facile accettazione, per poi farsi conoscere meglio e anche chi predilige il protagonismo, anche con lo scopo di essere qualcuno e poter aiutare i suoi amici. Riguardo ai social c’è chi ne fa uso e si diverte, chi fa tutto il contrario per affermare la propria personalità, chi ne è influenzato e chi li usa per influenzare altri: niente di nuovo in questo.

Il terzo Tavolo  ha trattato il tema della “cittadinanza”. Un certo numero ha dichiarato di essere attivio nell’impegno civico e qualcuno anche politico. La maggioranza ha sottolineato l’importanza di conoscere la Costituzione Italiana e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, auspicando il ritorno dell’Educazione Civica” nelle scuole. Al contrario alcuni sono risultati ignorare ,più o meno volutamente, le attività nel sociale oppure non attribuire loro molta importanza.

Ogni mediatore ha raccolto tutte le risposte del Tavolo, riguardo al tema a lui assegnato, per poi spostarsi al Tavolo successivo , in modo tale che tutti i partecipanti avessero l’opportunità di rispondere a tutte le domande di tutti e tre i temi. Al termine l’insieme di tutte le risposte ,appese al muro, ha dato una visione d’insieme riguardo al pensiero e al modo di vivere dei giovani immigrati di seonda generazione.

La chiusura de World cafè è stata fatta dal formatore mettendo ancora l’attenzione sulla campagna “Gioventù per i Diritti Umani”.   Molte grandi personalità hanno combattuto e alcuni sono anche morti perchè oggi il mondo possa  avere la Carta della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: il Presidente USA Thomas Jefferson, il martire Martin Luther King Jr.,il Mahatma Gandhi, il filosofo L.Ron Hubbard, il Presidente sudafricano Nelson Mandela. Diffondiamola!

Maria Grazia Scaglione

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