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Curiosità

Torinesi, stranieri nella propria città

E voi, vi sentite stranieri nella vostra città? Ne conoscete la storia? Importanti storie di integrazione culturali che passano dallo studio

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“Non si può essere stranieri per sempre”. Un’idea importante sta alla base di una nuova interessantissima iniziativa, partita da l’associazione Generazione Ponte, qui a Torino.
Il progetto si chiama “Luoghi e memorie in comune” e mira a far sentire gli stranieri che vi partecipano, più partecipi nella realtà anche storica di Torino e del Piemonte, con vere e proprie lezioni di storia, cultura e tradizione.

La base che manca ai cittadini

Una base che ogni cittadino dovrebbe avere e che troppo spesso manca anche a noi italiani. Discorso ancora più valido in una città come Torino, dove la maggior parte dei cittadini ha radici o origine nel sud Italia e vivendo nella grande città, lontani dalle terre dei racconti dei nonni, spesso smarriscono questa identità con il territorio. Io stessa, torinese di nascita, non posso dire di sentire un vero legame col territorio e questo aspetto, quando magari si arriva da molto, molto lontano, ha sicuramente la sua rilevanza.

A lezione al museo

Per spronare a una maggior consapevolezza la cinquantina di immigrati, di ventitré nazionalità differenti, che hanno aderito all’iniziativa, sono state organizzate lezioni nei musei, da quello del Risorgimento a quello dell’Automobile, o visite alla Basilica di Superga, piuttosto che alla Sacra di San Michele…

E’ importante conoscere la società che ci accoglie

«E’ fondamentale imparare a conoscere la società che ci accoglie per diventare cittadini più consapevoli», sostiene Abdullahi Ahmed Abdullahi, presidente di Generazione Ponte ed ex rifugiato somalo, oggi cittadino italiano, da sempre impegnato nel sociale. «Ci proponiamo di diventare protagonisti e soggetti attivi della nostra società e della nostra città – insiste Abdullahi – E lo facciamo attraverso la riscoperta della storia non solo torinese ma anche piemontese. Siamo stati anche a Ivrea, ad esempio, diventata Patrimonio dell’Unesco».

E voi, potete dire di conoscere la storia del territorio in cui vivete ed in cui state costruendo il futuro? O forse nel grigiore della quotidianità avete un po’ perso questa consapevolezza, questa curiosità? Partecipereste a un’iniziativa del genere, seppur nati e cresciuti a Torino?

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