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Salute

Confintesa: finalmente in parlamento si discute della salute degli operatori sanitari

Troppi sanitari utilizzano mascherine inadeguate che non prevengono il contagio. Mancano camici, guanti, scafandri e tamponi. Nessun operatore deve mettere a rischio la propria vita. Cambierà qualcosa da ora in poi?

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La diffusione del virus COVID-19 ha determinato un aumento del fabbisogno di mascherine, indispensabili per contrastare il diffondersi del contagio in particolare negli ospedali e nei presidi sanitari che necessitano del tipo monouso e del tipo professionale ffp2 e ffp3; a oggi si registrano 18 medici deceduti e 3.359 contagiati tra medici e personale infermieristico per cui il problema della produzione, dell’approvvigionamento e della distribuzione delle mascherine è divenuto vitale;

90 milioni di mascherine al mese

Il capo della Protezione civile ha stimato in 90 milioni di pezzi il fabbisogno mensile, ma la distribuzione sull’intero territorio nazionale è ancora al di sotto delle cifre stimate, come lamentato da molte regioni. In alcuni casi pare che il personale sanitario sia costretto ad indossare le mascherine monouso, che devono essere sostituite dopo 4 ore, per più giorni consecutivi;

A fronte di questo non sarebbe ancora stata istituita una direzione centrale e, pur avendo il Governo nominato il dottor Domenico Arcuri quale commissario straordinario, gli approvvigionamenti sarebbero gestiti da una pluralità di soggetti, quali Protezione civile, regioni, aziende sanitarie locali, non in grado di far fronte ad un’efficace distribuzione a livello nazionale e di fronteggiare l’aumento del prezzo delle mascherine sul mercato, che da 36 centesimi sarebbe passato anche a 10 euro al pezzo;

Non si ha alcuna certezza riguardo ai contratti conclusi, al numero di mascherine effettivamente disponibili per la distribuzione e all’ammontare delle aziende che hanno proceduto alla riconversione industriale;

Non si può dimenticare, peraltro, l’attuale insufficienza delle mascherine anche per gli operatori dei centri residenziali per anziani o persone con disabilità gravi e le per le stesse persone delle categorie a rischio .

Per il segretario di Confintesa sanità funzione pubblica Lippo Francesco, finalmente si inizia a discutere dei tamponi a tutti gli operatori sanitari, tutelare la salute degli operatori sanitari deve essere l’obiettivo prioritario della sanità Italiana bisogna uscire da questa crisi senza sacrificare altre vite; nessun operatore per lavorare dovrà mettere a rischio la propria salute, abbiamo già pagato a caro prezzo, l’inizio di questa epidemia.

Abbiamo segnalato più volte alle autorità competenti la mancanza di camici, mascherine, guanti e l’importanza dei tamponi fatti agli operatori sanitari in modo periodico e finalmente i vari parlamentari hanno ascoltato i nostri appelli.

Attendiamo con ansia la modifica dell’ISS sull’uso delle mascherine, visto che quella chirurgica non è adeguata, ed è stato motivo di contagio e morte per alcuni operatori, l’arrivo celere dei DPI idonei mascherine fp3 e scafandri, soprattutto la presa di coscienza del nostro carissimo ministro della Sanità Roberto Speranza sull’importanza dei tamponi a tappeto eseguiti soprattutto sugli Operatori Sanitari ogni 3/4 mesi.

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