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Mia cara Torino, che fine hai fatto? Le voci dei cittadini infuriati e spaventati

Torinesi sul piede di guerra 3. Le nuove testimonianze dei cittadini. Nei quartieri di Torino così non si può andare avanti: paura, violenza, droga, degrado. Ecco cosa accade davvero a Torino. terza parte

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Le voci dei torinesi

Come ribadito nelle “puntate” precedenti (QUI la prima e QUI la seconda. QUI trovi anche la terza e QUI la quarta), lo slogan di Torino Fan è “Diamo voce ai cittadini”, e lo dimostriamo con i fatti. Alla redazione sono arrivate numerose segnalazioni da parte di torinesi e cittadini che denunciano la reale situazione in cui versano i quartieri della città ed esprimono il loro pensiero su quanto secondo loro non va, su quanto dovrebbe essere fatto e così via. La situazione in alcune zone di Torino sta sfuggendo di mano e rischia di degenerare, se non si prendono seri provvedimenti. L’avvertimento di un cittadino, che ha ispirato il titolo di questa serie di articoli, è che i torinesi «sono ormai sul piede di guerra». Se continua così si rischia una vera e propria «guerra civile», suggerisce un altro.

Per capire, bisogna viverci

Osservare le cose dall’esterno spesso non dà l’idea di cosa stia avvenendo nei quartieri di Torino. Ed è facile pensare che vada tutto bene. Ma non è così: almeno stando a quanto scrivono molti torinesi preoccupati e arrabbiati. Insomma, per capire bisogna viverci nei quartieri di Torino dove diviene pericoloso abitarci o anche solo uscire di casa a certe ore. Dal primo articolo uscito su Torino Fan che “dà voce ai cittadini”, nei giorni sono arrivate molte altre segnalazioni, che cerchiamo di rendere pubbliche affinché chi dovrebbe davvero avere a cuore la città e il benessere (a tutto tondo) dei cittadini sappia qual è il pensiero dei torinesi – che sono anche elettori. La parola d’ordine comune, tuttavia, è la stessa: non se ne può più. E qualcuno, di competenza, dovrebbe fare qualcosa, chiedono a gran voce i cittadini

Non solo spaccio, anche altre situazioni sono pericolose per i cittadini

Un’altra torinese ci segnala quella che secondo lei è una situazione che può essere molto pericolosa per i cittadini, ma di cui non si parla. «Lo spaccio è sicuramente un problema degradante e pericoloso – ci scrive una lettrice – ma io, vi segnalo un altrettanto malcostume che potrebbe cagionare la morte di qualcuno. Parlo della zona periferica in pozzo Strada, nelle vie che costeggiano via Asiago, via Rieti fino ad arrivare al parco Paradiso. Qui è costume lasciare cani di grossa taglia liberi senza guinzaglio. Io, da padrona responsabile e rispettosa della legge mi sono spesso imbattuta in situazioni pericolose, infatti io e il mio cane siamo stati aggrediti da 2 Rottweiler già nel 2016 dove a rimetterci è stato il mio cagnolino di 5 kg, anziano, preso a morsi nel posteriore».

«Nessuno fa nulla – denuncia la lettrice –le deiezioni canine sono a ogni angolo. Ho già più volte segnalato la cosa alla Municipale, ma evidentemente le multe non sono arrivate poiché questa condotta delittuosa prosegue. Prima o poi ci scapperà il morto, visto che i cani sciolti, magari a coppie di 2, girano in branco bellamente dove passa il 33. Anche questo è degrado, inciviltà. Anzi un vero ABOMINO».

Mai uscire di sera!

Vivere a Torino dovrebbe significare poter uscire di casa a qualsiasi ora, senza dover temere per la propria incolumità o, peggio, vita. In sostanza, si dovrebbe poter “vivere” e non sopravvivere come meglio si può. «Buongiorno – ci scrive Astrid V. – risiedo in quartiere Aurora da sei anni, dietro la nuova sede Lavazza. A mio parere è  un bellissimo posto per quanto riguarda il luogo: sono a dieci minuti a piedi dal centro; zona molto verde piena di alberi che costeggiano la Dora. Purtroppo è l’utenza che non va: ubriachi a ogni angolo di strada, se esci verso sera o dopo cena c’è da stare attenti perché ti imbatti in spacciatori che ti chiedono se vuoi qualcosa o tossici che bazzicano in cerca di persone da scippare del telefono, catenine al collo o denaro. Le auto parcheggiate le ritrovi con vetri rotti perché credono ci sia qualcosa da prendere all’interno (mi è successo varie volte), di notte c’è sempre qualcuno che urla o perché ubriaco o perché fatto di droga».

«Non si è sicuri nemmeno a casa: tanti appartamenti del mio condominio sono stati “visitati” da ladruncoli e ti rubano pure le biciclette parcheggiate nell’androne dentro lo stabile chiuse. La paura è tanta non si può negare; diverse volte ho chiamato le forze dell’ordine per segnalare furti o spaccio sotto casa e io non abito in Corso Giulio (zona ancora più degradata) ma quasi vicino ai Giardini Reali. In centro sotto i portici è pieno di clochard. Peccato, perché Torino sarebbe davvero il massimo senza tutto ciò. Grazie per la Vostra iniziativa di raccogliere testimonianze da chi Torino la vive».
Grazie a lei Astrid. Grazie a voi, torinesi!

Vivere tra gli scarafaggi

Un altro torinese ci segnala una situazione di degrado e preoccupazione per l’igiene e la salute degli abitanti del suo quartiere – testimonianza corredata da foto. «L’isolato compreso tra via Cherubini, via Monterosa e via Spontini è invaso da scarafaggi enormi – scrive il cittadino – La sera è difficoltoso camminare sui marciapiedi. Si arrampicano sui muri… spaventoso! A poco serve fare la disinfestazione del proprio appartamento o cortile quando i palazzi del tratto via Monterosa angolo via Spontini sono in condizione di degrado da terzo mondo. Credo anche pericolanti… Con perdite d’acqua, tubi di ogni genere che attraversano balconi e mattoni marci. Naturalmente tutto meno evidente dal lato strada dove però, nei pressi dei bidoni dell’immondizia, si trova di tutto».

Senza più protezione

Un’altra cittadina torinese si segnala un problema attuale e preoccupante per gli abitanti del suo quartiere. «Buongiorno a tutti! In merito al degrado dei quartieri di Torino, divenuto esponenziale grazie a questa amministrazione, volevo segnalare la situazione di Mirafiori Sud, di fatto “cancellata” in favore della più ricca Santa Rita – scrive la signora – Al mio quartiere sono stati sottratti centri di aggregazione sociale, biblioteche, uffici postali, mercati rionali (l’ultimo attivo sta agonizzando…), uffici postali, filiali bancarie, Carabinieri e infine l’amministrazione sta tentando uno sporco colpo di mano (giustificato da ipotetiche, poiché non supportate da preventivi e ingiustificate spese di ristrutturazione dei locali, peraltro completamente ristrutturati nel 2003) materialmente rappresentato dalla volontà di chiudere la sede della Polizia Municipale di via Morandi 10, trasferendo tutti i vigili in Via Pinchia e lasciando un front office presso la circoscrizione che offrirà ai cittadini 3 ore e mezza al giorno in meno di servizio e assenza totale dal venerdì alle 14!». A suo avviso, tutto ciò rappresenta «Più di 40 anni di impegno sociale e politico per far crescere questo quartiere gettato al vento da questi quattro politici improvvisati: a far quadrare un bilancio distruggendo una città, quartiere per quartiere, sono capaci tutti! Vergogna!».

Si scatenerà l’inferno

Torinesi sul piede di guerra? Sì, e forse anche peggio, stando a tutte le segnalazioni che arrivano. Non ultima, quella di un’altra cittadina che esprime il suo pensiero così: «Abito vicino a corso Brescia da sempre. Sono schifata ormai dal degrado che è diventato insostenibile se non intervengono le autorità si scatenerà l’inferno non capisco perché non si  voglia intervenire. Fa comodo sicuramente a qualcuno ma… Dobbiamo difenderci da soli, ma non provate a processare poi gli italiani».

Nessuno fa niente. Una domanda per la sindaca Appendino

«Buonasera, mi chiamo Roberto e sono residente a San Salvario – scrive un lettore – Quello di cui parlano i cittadini di Barriera [di Milano] lo abbiamo vissuto in prima persona con la movida e con lo spaccio in bella vista in via Saluzzo a pochi passi dai vigili lo viviamo tutt’oggi. Noi siamo rassegnati a questo degrado e non capiamo come mai nessuno fa niente, né le autorità né tanto meno il Comune. Dimenticavo di dire che per non farmi più vandalizzare l’auto ho dovuto comprare un posto macchina per soli 20.000 euro. Oggi continuo a domandarmi, cosa si potrebbe fare per cambiare la situazione? Spero solo che prima o poi qualcuno intervenga a tutto questo degrado urbano. Vorrei solo chiedere alla sindaca [Appendino] a cosa è servito fare tre mesi di arresti domiciliari per il Covid se poi permette alla movida di infrangere tutte le regole. Grazie».

Morosi e sfratti, sicurezza: un punto di vista

Il signor Michele fa una lunga riflessione su quanto avviene in città e quelli che, a suo avviso, sono dei controsensi. «Una premessa: un lungo cammino inizia con un piccolo passo. Quant’è il debito pubblico della Provincia – ora Città Metropolitana? Quanto è l’affitto che, dal 2001 credo, prefettura e questura non pagano allo stesso ente? Chissà in che proporzione allo stesso debito. Non è un controsenso, essere morosi e sfrattare occupanti e morosi? Non possono toccare gli spacciatori? Però lo fanno senza problemi con No Tav e centri sociali».

«Esiste una soluzione per garantire, provvisoriamente per iniziare, anche un pochino di sicurezza – spiega Michele – Che obbligherebbe l’amministrazione pubblica, per evitare figuracce a livello internazionale, a riparare le strade e pulire i tombini. E che attirerebbe turisti e investitori. Ecco l’idea, con le fonti di ispirazione. Tra chi insegna che si possono abbattere i muri con il dialogo, due persone (in ordine di apparizione nella mia vita, la giornalista scrittrice Giuditta Dembech e il leader buddista Daisaku Ikeda) mi ispirarono l’incontro tra il governo della Repubblica Popolare Cinese e il Dalai Lama. Che c’entra con la sicurezza, anche temporanea? La presenza di quattro intelligence (Italia, USA, Cina e Tibet) garantirà un pochino più di sicurezza. Sarà anche necessaria una presenza costante delle divise. Con i controlli nelle vie di transito (aeroporto, luogo di accoglienza; luogo di accoglienza, luogo di incontro). Torino dimostrerà di essere la terra della gestione alternativa dei conflitti. Se ne organizzasse altri, di incontri, la presenza che garantisce sicurezza sarebbe più diffusa».

«Nel mentre – prosegue Michele – può diffondere come funziona la convivenza dal punto di vista tecnico. Un provvedimento matematico, e devo ringraziare la docente del serale che mi fece capire la cosa. Il termine noto è la situazione attuale. L’incognita è la possibile azione, esplicata nelle strategie (una per ogni possibile situazione, anche se non si verificasse). Popoli, culture, mercanti di armi sono i giocatori. Che possono cambiare le decisioni con l’informazione. Gli esiti sono la sconfitta (rifiuto totale, assorbire gli altri, farsi assorbire), e la vittoria (la convivenza). Se questo pianeta, invece di investire in armamenti e guerre lo avesse fatto in viaggi intergalattici e nel tempo (non a uso militare), a quest’ora sarebbero realtà. Chi vi dice che altri pianeti non l’abbiano fatto, e non stiano tornando indietro dal nostro futuro per avvertirci di ciò che ci capiterà se continuiamo su questa strada?».

Segnala anche tu quello che non va, di’ la tua

Se anche tu sei testimone di situazioni di degrado, di cose che non vanno a Torino (e dintorni), ma anche di cose curiose, incidenti o altro ancora inviaci la tua segnalazione (come preferisci: testo, foto, video…) al numero WhatsApp di Torino Fan: 351.2147114 (Attenzione: non rispondiamo a chiamate). Ne parleremo sul sito e faremo così sapere a tutti i torinesi (e non solo) cosa accade davvero in città. Seguiranno altri articoli con altre testimonianze. Stay Tuned!

LEGGI ANCHE LA PRIMA PARTE DELLE TESTIMONIANZE DEI TORINESI

e la SECONDA PARTE

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