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Ambiente e Natura

Chi ha paura del 5G? Sabato a Torino appuntamento in piazza Castello

Contro la rete superveloce e tutti i servizi resi possibili dal 5G, sabato 25 gennaio a Torino ci sarà la manifestazione di protesta. Tra gli organizzatori Nicoletta Dosio, la irriducibile No Tav della Val di Susa

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Stop 5G

Il 5G è stato accolto in modo discordante tra le persone. Chi è pro-tecnologia tout-court ha ovviamente preso con entusiasmo l’arrivo della nuova rete superveloce a Torino (una delle prime città d’Italia), che offrirebbe anche tutta una serie di servizi esclusivi (vedi la guida autonoma, per esempio). Ma, per contro, c’è chi invece si dice preoccupato per le ricadute sulla sicurezza dei campi magnetici e, di conseguenza, per la salute delle persone e dell’ambiente. Per questo, sabato 25 gennaio in piazza Castello ci sarà una manifestazione contro il 5G.

Contro la rete superveloce 5G a Torino

Quella di sabato in piazza Castello a Torino sarà una manifestazione contro l’introduzione della rete superveloce 5G perché, sottolinea Giorgio Cugno, referente per l’Alleanza italiana Stop 5G per il Piemonte sulla pagina Facebook, «Serve cautela, chiediamo sperimentazioni e studi sul tema». La manifestazione di sabato 25 gennaio 2020 rientra nel programma più ampio della Giornata Mondiale Stop 5G, che vede manifestazioni del genere in tutta Italia.

Il 5G è un vero e proprio attacco al pianeta

«Lottiamo all’unisono rivendicando un diritto costituzionale, in difesa della nostra salute e della nostra vita – afferma in una nota Maurizio Martucci, portavoce nazionale dell’Alleanza Italiana Stop 5G – ma anche di quella dei nostri figli e delle generazioni future, insieme alla vita di alberi, insetti, uccelli e animali. Perché il 5G è un vero e proprio attacco al pianeta, uno tsunami di radiofrequenze che non risparmierà niente e nessuno. Per questo la società civile consapevole si mobilita in Italia come nel resto del mondo, prima che sia troppo tardi. Sabato andrà in scena la più grande catena umana della storia contro l’elettrosmog: il problema ambientale non è solo nei cambiamenti climatici, fracking e materie plastiche negli oceani, ma anche nell’invasione sconsiderata d’elettrosmog programmata contro natura nel nome di un finto progresso. Dopo la sentenza del tribunale di Torino – conclude Martucci – possiamo affermare che il wireless è una vera e propria emergenza sanitaria globale. Delittuoso far finta del contrario».

I Comuni si muovono

In Italia, nel frattempo, sono già diversi i Comuni che hanno detto No al 5G. E anche in Piemonte. Per esempio, è notizia di questi giorni che l’Amministrazione di Mattie (TO) ha approvato una mozione proprio contro la sperimentazione del 5G. Ma non è il primo Comune a prendere posizione nei confronti del 5G, lo hanno infatti già fatto altri come Serravalle Sesia (VC), Carisio (VC), Caresana (VC), Garbagna Novarese (NO), Pozzolo (AL), Ricaldone (AL) e Marsaglia (CN).

#stop5G

La richiesta al Governo Conte

L’Alleanza Italiana Stop 5G ha inviato una richiesta al Governo Conte, in cui è riportato quanto segue: «Considerato che il 5G viene lanciato con una grave impronta ecologica e senza alcuno standard di esposizione basato sugli effetti biologici, senza alcuno studio preliminare e senza alcuna valutazione d’impatto su salute e ambiente, violando apertamente il principio di precauzione sancito dall’Unione europea in presenza di una massiccia quantità di studi scientifici che dimostrano pericoli e danni da radiofrequenze per umanità ed ecosistema lasciando così 60 milioni di italiani senza via di scampo dalle pervadenti e ubiquitarie irradiazioni in violazione della dichiarazione ONU dei diritti umani, della Convenzione del 2007 sui diritti umani per le persone con disabilità funzionali e del Codice di Norimberga del 1947, con questa grande manifestazione nazionale unitaria inserita nella Giornata Mondiale Stop 5G, l’Alleanza Italiana Stop 5G chiede al Governo Conte:
di sospendere immediatamente con una moratoria nazionale qualsiasi forma di sperimentazione tecnologica del 5G su tutto il territorio italiano;

di sospendere immediatamente con una moratoria gli accordi stipulati dai Comuni di Roma, Torino, L’Aquila e Regione Abruzzo con l’Agenzia Spaziale Europea per il lancio del 5G dallo spazio;

di non innalzare gli attuali valori limite di legge nella soglia d’irradiazione elettromagnetica, puntando sulla minimizzazione del rischio sanitario;

di promuovere politiche di precauzione e prevenzione del danno, di protezione per i soggetti sensibili nel riconoscimento di disabilità e malattie ambientali, unitamente all’avviamento di uno studio epidemiologico sui campi elettromagnetici affidato ad enti indipendenti non riconducibili alle aziende di telecomunicazione interessate a sviluppare la tecnologia 5G;

di istituire una commissione di vigilanza permanente per il monitoraggio degli effetti dei campi elettromagnetici, individuando membri della scienza e della medicina indipendente, unitamente ad un coordinamento della società civile tra le associazioni dei malati;

di farsi portavoce in sede comunitaria, nell’ottica della protezione della salute pubblica dai campi elettromagnetici, per l’annullamento immediato di qualunque riferimento a valutazioni e/o pareri espressi dalla c.d. ‘Commissione internazionale per la protezione delle radiazioni non ionizzanti’ (ICNIRP), invero ente privato già al centro di numerosi scandali».

C’è anche la sentenza della Corte d’Appello di Torino

Prendendo atto anche della sentenza della Corte d’Appello di Torino, l’Alleanza Italiana Stop 5G, prosegue nel suo appello, ma questa volta si rivolge all’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità: «Considerate poi le motivazioni nella sentenza della Corte d’Appello di Torino decisa in udienza dello 03.12.19 dove i giudici criticano la posizione attendista dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) perché “usa in modo inappropriato i dati sull’andamento dell’incidenza dei tumori cerebrali… non tiene conto dei recenti studi sperimentali su animali” e, pur dichiarandosi incerto sugli effetti associati a un uso intenso e prolungato di cellulari, “non ha diramato raccomandazioni più stringenti sui limiti di esposizione, in particolare per i bambini e gli adolescenti” (oggetto per altro di un’altra sentenza emessa dal Consiglio di Stato verso i ministeri di Ambiente, Salute e Pubblica Istruzione), con questa grande manifestazione nazionale unitaria inserita nella Giornata Mondiale Stop 5G, l’Alleanza Italiana Stop 5G chiede infine all’Istituto Superiore di Sanità:
di ritirare immediatamente il Rapporto ISTISAN 19/11 per una più ampia rielaborazione, non limitata alle sole patologie oncologiche, utilizzando in maniera completa e adeguata la letteratura scientifica e biomedica disponibile».

L’invito ai cittadini

Per finire, l’Alleanza Italiana Stop 5G, invia anche un invito ai cittadini. «Non da ultimo, il previsto impatto dell’Internet delle cose sull’economia andrà inevitabilmente a gravare sulle tasche di famiglie, utenti e consumatori, obbligati a riconvertire qualsiasi strumentazione tecnologica (televisori, elettrodomestici, Smartphone ecc.), così come alcuni analisti prevedono ripercussioni e svalutazioni immobiliari per le case nelle cui vicinanze verranno installate nuove antenne e Stazioni Radio Base di telefonia mobile. Pertanto, con questa grande manifestazione nazionale unitaria inserita nella Giornata Mondiale Stop 5G, l’Alleanza Italiana Stop 5G invita i cittadini:
a non acquistare alcun prodotto tecnologico di ultima generazione wireless né ad aderire alle nuove offerte commerciali proposte dalle aziende del 5G;
ad aderire al Disconnessi Day, giornata europea di sciopero digitale promossa dall’Alleanza Europea Stop 5G per il 1° Febbraio 2020 e da ripetere per ogni successivo primo giorno del mese, non utilizzando per 24 ore Smartphone, cellulari, Tablet, Wi-Fi e qualsiasi connessione wireless come forma di protesta civile e consapevole;
a invitare il Sindaco nonché il Consiglio Comunale del proprio municipio di residenza ad attivarsi per l’approvazione di atti amministrativi per la moratoria».

Appuntamento sabato 25 gennaio 2020 a Torino

Per chi dunque vuole dire Stop al 5G, l’appuntamento è per sabato 25 gennaio 2020 in piazza Castello a Torino.
Per maggiori informazioni: www.alleanzaitalianastop5galleanzaitalianastop5g@gmail.comPagina FB Alleanza Italiana Stop 5G.

Il video

foto credit: alleanza italiana stop 5g

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