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Travolti e uccisi mentre erano al lavoro. Ma la sicurezza dove sta?

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Non si può morire mentre si è al lavoro, non se il problema è che le persone non sono state messe in sicurezza. È accaduto ieri a due cantonieri della provincia di Torino. Stavano pulendo dei fossi lungo la strada provinciale 595, a Villareggia, quando un’auto li ha travolti, uccidendoli. Gli infortuni di questo genere purtroppo, non sono così rari, e i sindacati da anni di battono per fornire misure preventive affinché tutto ciò non accada più. Ma la strada da fare, come si può notare, è ancora molta.

Auto travolge due cantonieri a Villareggia. Le prime ricostruzioni

Secondo le prime ricostruzioni, a uccidere Giuseppe Butera di 62 anni (Chivasso) e Giuseppe Rubino di 59 (Caluso), è stata una Fiat Tipo durante un sorpasso. Al volante c’era un uomo di 83 anni, residente a Cigliano, in provincia di Vercelli. Pare che inizialmente la Punto avesse tamponato un carro attrezzi e, subito dopo, travolto i poveri operai, morti schiacciati da un pilastro. L’83enne è stato portato all’ospedale più vicino ma sembra non aver subito gravi danni.

Il supporto del sindaco di Torino

Anche Chiara Appendino, giunta sul luogo della disgrazia, si è dichiarata vicina alle famiglie delle due vittime. Resta sempre il fatto che anche il rapporto INAIL del 2018 evidenzava un forte aumento delle vittime sul lavoro: ben 1.133 morti solo nell’ultimo anno. Di tali incidenti, 53 sono avvenuti in Piemonte e 19 a Torino.

Avetta, Affetto per le famiglie delle vittime

«Esprimo vicinanza e tanto affetto alle famiglie dei due cantonieri, dipendenti della Città Metropolitana, che hanno perso la vita sulla provinciale Mazzè-Villareggia. Una fatalità che sottolinea ancora una volta, purtroppo in modo tragico, il valore del lavoro dei dipendenti della pubblica amministrazione. In particolare di coloro che, come i cantonieri della nostra viabilità, ho avuto l’onore di rappresentare per tanti anni nei panni di assessore provinciale e che ogni giorno operano al servizio di tutti noi con dedizione, sacrificio e, a volte, mettendo a repentaglio la propria incolumità. La tragedia ci invita a riflettere, una volta di più, sull’importanza sempre attuale di temi come la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, argomenti di cui non si parlerà e non si farà mai abbastanza», ha concluso Alberto Avetta, presidente di ANCI Piemonte.

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