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Torino, scoppiano le violenze in famiglia e per strada

Lockdown e convivenze forzate: minacce di morte, botte in famiglia e in strada. 7 arresti

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Torino violenze in famiglia

TORINO –  Il lockdown che ha costretto alla convivenza forzata delle persone, anche nei casi in cui questa è problematica, in alcuni casi ha esasperato situazioni già critiche che arrivano ad assumere toni drammatici: vedi, per esempio, i due casi di figli che hanno ucciso il proprio padre.
Così, nelle ultime 72 ore, i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino hanno arrestato sette persone per minacce di morte, violenze e maltrattamenti in famiglia, liti in strada.

Violenza in famiglia

Il primo caso si è verificato nel quartiere Cenisia, dove alle 5 del mattino del 30 aprile, una gazzella del nucleo radiomobile è intervenuta in un appartamento dove un italiano di 39 anni, già noto alle forze dell’ordine, si è reso responsabile di condotte vessatorie e reiterate violenze psico-fisiche nei confronti della convivente al secondo mese di gravidanza, minacciata e allontanata da casa. La donna provata, ma che non ha inteso sottoporsi a cure mediche, è stata anche informata dai militari dell’Arma sulle modalità di accesso ai centri antiviolenza.

La notte successiva, a Inverso Pinasca (TO), nel pinerolese, i Carabinieri della Stazione di Fenestrelle hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 58 anni poiché per futili motivi ha colpito alle spalle l’anziana madre con un bastone da passeggio. La donna ha riportato contusioni guaribili in giorni 20.  Gli investigatori dell’Arma hanno inoltre accertato che i maltrattamenti duravano da circa tre mesi:

Questa notte, a Moncalieri, i militari del posto, dopo una segnalazione al 112, hanno arrestato un uomo di 40 anni dopo un animato litigio con minacce di morte nei confronti del padre. Per tutte le vittime è stato applicato il codice rosso.

Scoppia anche una rissa per strada

All’alba di oggi, infine, nella periferia nord di Torino tra corso Novara e corso Vercelli, cinque gazzelle dell’Arma sono dovute intervenire per sedare una violenta rissa in strada tra due rumeni, un maliano e un senegalese, tutti pregiudicati e di età compresa tra 23 e 34 anni che, in evidente stato di agitazione, si stavano picchiando .

Tre dei quattro, prima di essere tradotti in carcere, sono stati accompagnati all’ospedale San Giovanni Bosco per escoriazioni e ferite agli arti e al volto giudicate guaribili tra 7 e 10 giorni. Nel corso della perquisizione personale sono state rinvenute nelle loro disponibilità piccole dosi di cocaina, marijuana e hashish.

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