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Tentato omicidio sul pallone aerostatico TurinEye: inizialmente si pensava a un incidente

Tentato omicidio sul pallone aerostatico TurinEye? Il probabile movente: un conflitto di lavoro

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Era il 30 luglio 2018 quando un uomo che si trovava sul pallone aerostatico TurinEye cadde improvvisamente riportando ferite gravissime. Si è sempre pensato a un indicente ma ora, a seguito di svariate indagini, le cose sono cambiate. Pare che la persona che si trovava insieme a lui, un certo Paolo Gorini, avesse manomesso il pallone aerostatico. L’udienza preliminare è stata aperta ieri, giovedì 7 marzo. I dettagli della vicenda.

Tentato Omicidio?

Gorini è un torinese di 52 anni, al momento accusato di tentato omicidio nei confronti del suo socio. Sembra che la sera dell’incidente abbia tagliato intenzionalmente una delle funi del pallone TurinEye mentre si trovava nel giardino di piazza Borgo Dora. L’accusa è sostenuta dalla pm Rossella Salvati, mentre il giudice che si occupa del processo è Ludovico Morello.

Cosa è successo davvero?

Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che la vittima stesse facendo delle opere di manutenzione mentre si trovava a sette metri di altezza. Insieme a lui si trovava il suo collega Gorini, ancorato alla stessa fune che si trovava nella parte alta dell’aerostato. In quel momento il suo socio cade a terra improvvisamente riportando – come è logico pensare – ferite gravissime. Contro ogni aspettativa, però, l’uomo è riuscito a salvarsi.

Un sabotaggio?

Gorini aveva sempre sostenuto che qualcuno avesse sabotato il pallone aerostatico e che chiunque fosse stato, avrebbe potuto colpire anche lui. Le indagini eseguite dallo Spresal dell’Asl di Torino tuttavia, sembrano mostrare un’altra possibile versione: la fune potrebbe essere stata tagliata dallo stesso Gorini.

Qual è il movente?

Ammesso che sia stato davvero Gorini a uccidere il suo amico, il movente non è ancora chiaro. Il motivo potrebbe essere collegato al fatto che la precedente società che gestiva il TurinEye era fallita ed entrambi erano i soci.

Chi ha tagliato quella corda?

Gorini è stato convocato in procura a seguito delle indagini effettuate dallo Spresal. Davanti al giudice e ai suoi avvocati difensori (Luigi De Nucci e Paola Giusti), Gorini ha ammesso di aver tagliato la corda. Tuttavia, ha precisato che «si è trattato di un errore di manutenzione» e poi ha aggiunto: «non avrei dovuto tagliare quella corda».

Scagionato?

Può essersi trattato, quindi, di un tragico incidente dovuto a un errore di manutenzione? Secondo la pm ci sono altri elementi importanti di cui tener conto. Per esempio, quando Gorini è salito sul pallone aerostatico era già in possesso di una fune che potesse sostituire quella recisa. Sarebbe stata quella che gli avrebbe permesso di salvarsi e di non cadere insieme al suo socio. Troppi dettagli, quindi, sono ancora da chiarire. Solo il tempo e, eventualmente, le future indagini, potranno fare luce sulla questione.

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