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La truffa delle due residenze: piemontesi hanno evaso quasi 1 milione di euro. Scoperti dalla Guardia di Finanza di Torino

La Guardia di Finanza Torino scopre evasione Imu per quasi 1 milione di euro da parte di cittadini che, per non pagare come seconde case, figuravano residenti in Comuni dell’alta Val di Susa, ma di fatto non lo erano

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Sestriere
Sestriere, uno dei Comuni interessati dall'evasione dell'Imu scoperta dalla Gdf di Torino

TORINO – È abitudine piuttosto diffusa quella di prendere residenza in un Comune dove si possiede una seconda casa per evitare di pagare certe tasse. Così, in una famiglia c’è magari la moglie che risulta residente in un Comune e il marito in un altro ma, di fatto, non sono né separati legalmente, tantomeno vivono davvero in Comuni diversi. Ed è proprio a questo malcostume che si è concentrata l’operazione della Guardia di Finanza di Torino, in sinergia con gli uffici tributi dei comuni di Bardonecchia, Oulx, Sauze d’Oulx, Cesana Torinese, Sauze di Cesana, Sestriere, Claviere e Pragelato, in cui è emerso che numerosi cittadini hanno dichiarato di risiedere nelle citate località turistiche della alta Val di Susa seppure soggiornavano abitualmente con la propria famiglia e lavoravano in altri comuni piemontesi, lombardi e liguri, allo scopo di non corrispondere l’imposta municipale unica (c.d. IMU) agli Enti competenti.

Determinante la reale convivenza familiare

La specifica disciplina prevista in materia di tributi locali conferisce, infatti, estrema rilevanza alla convivenza familiare: il contribuente che dichiara di dimorare abitualmente in una casa non ha diritto all’esenzione prevista, in particolare, ai fini dell’IMU per l’abitazione principale se il nucleo familiare risiede, effettivamente, in un altro comune italiano, salvo prova della separazione coniugale. Ciò al fine di scongiurare che il trattamento fiscale agevolato sia fruito illegittimamente da entrambi i coniugi.

Le false residenze

Le indagini, condotte dai Finanzieri della Tenenza Bardonecchia, sviluppate attraverso lo scrutinio di centinaia di nominativi che presentavano i maggiori alert di rischio, il compimento di numerosi sopralluoghi presso le abitazioni dove risulta ubicata la residenza formalmente dichiarata, l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo e l’esame dei consumi riconducibili alle utenze intestate ai singoli contribuenti, hanno consentito di accertare che 160 cittadini avevano dichiarato di risiedere presso un Comune dell’alta Val di Susa, ancorché vivessero abitualmente in un Comune diverso, all’evidente fine di non corrispondere l’IMU e le altre imposte dovute, connesse alla prima casa.

Evasi circa 1 milione di euro

È stato così accertato l’omesso versamento dell’IMU e l’indebito beneficio dell’aliquota agevolata IVA ovvero dell’imposta di registro per un ammontare complessivo di oltre 800 mila euro. A oggi, gli Enti locali hanno incassato oltre 550 mila euro che potranno essere destinati per iniziative in favore di tutta la comunità territoriale interessata, la quale, in questo periodo di grave contingenza derivante, anche, dalla emergenza epidemiologica da COVID-19, versa in uno stato economico di particolare e gravosa indigenza.

Il denaro versato nelle casse pubbliche, che per i Comuni interessati rappresenta una delle principali risorse finanziarie, potrà, altresì, incentivare la realizzazione di opere socialmente utili e, simmetricamente, evitare un aumento delle aliquote IMU.

L’operazione di servizio svolta, nel confermare il ruolo della Guardia di Finanza nel contrasto agli effetti negativi prodotti dall’evasione fiscale, anche di matrice locale, ha assicurato il recupero di risorse da destinare a beneficio delle collettività, significativamente colpita dal congiunturale momento di crisi.

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