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La rivoluzione dei Savoia. Vittoria sarà la nuova erede della Casa

A 16 anni, Vittoria di Savoia diventa erede del casato dei re d’Italia divenendo, di fatto, una principessa

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Vittoria erede casa Savoia

TORINO – «La legge salica è immodificabile»: così la Consulta dei Senatori del Regno, di cui fa parte anche Amedeo di Savoia, boccia il ‘motu proprio’ annunciato da Vittorio Emanuele e dal figlio Emanuele Filiberto per cambiare le regole della successione al trono aprendo alle donne. «Solo nell’esercizio effettivo dei loro poteri e nell’ambito di una nuova Costituzione – scrive la Consulta – la Corona e i due rami del Parlamento potrebbero procedere a eventuali modifiche dello Statuto».

Una discriminazione anacronistica

Quella che Emanuele Filiberto definisce sul Corriere della Sera una «discriminazione anacronistica», per la Consulta dei Senatori del Regno è «immutabile e inviolabile». Il segretario della Consulta, Gianni Stefano Cuttica, e il presidente, Aldo Mola, citano al riguardo le Regie Patenti e lo Statuto Albertino del 1848. E ricordano che «l’unica valida è la Parola di Re costituzionale», ovvero quella di Umberto II, che dall’esilio di Cascais dichiarò di non intendere e di non avere diritto di mutare «la legge della nostra Casa».

La mossa di Amedeo? Ridicola!

«La Consulta, di cui fa parte anche mio zio Amedeo, è una semplice associazione, non è la Consulta voluta e riconosciuta da Casa Savoia». Così il principe Emanuele Filiberto che, interpellato dall’ANSA, bolla come “ridicola” e “anacronistica” la presa di posizione della Consulta presieduta da Gianni Stefano Cuttica e Aldo Mola. «Il ramo Aosta ha sempre voluto prendere il posto di Casa Savoia – sostiene – ed è un gran peccato e una grande tristezza, perché tutti insieme potremmo fare molto di più».

Vittoria diventerà l’erede della Casa

«Mio nonno Umberto non ha mai modificato la sua successione ed è giusto che sia mia figlia Vittoria, con l’aiuto della sorella Luisa, a portare avanti i valori di una dinastica che ha mille anni di storia. Vittoria l’anno prossimo sosterrà la maturità, sente questa missione con grande emozione e responsabilità. Del resto, nella storia, le regine occupano un posto speciale. Sono donne straordinarie che hanno fatto grandi cose; confido molto nella sensibilità e nel punto di vista femminile», conclude.

Foto (C) ARALDICA MONDADORI

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