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Covid in crescita in Piemonte: come la Città della Salute si è preparata a una possibile emergenza

Se i ricoveri continueranno a crescere, la Città della Salute di Torino non intende farsi trovare impreparata. Ecco come si sono organizzati

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Emergenza Covid in Piemonte

TORINO – Emergenza Covid anche in Piemonte. «Al momento la situazione è ben sotto controllo: i ricoveri sono in crescita e noi ci adeguiamo creando i posti necessari. Siamo molto cauti, seguiamo l’andamento dell’epidemia giorno per giorno e siamo pronti a riconvertirci nel caso che il picco dovesse salire». Il commissario di Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, spiega così all’ANSA la situazione sul fronte Covid-19 nella maggiore Azienda sanitaria del Piemonte.

I ricoveri salgono

«I ricoveri salgono – sottolinea La Valle – dentro la Città della Salute abbiamo già attivato un reparto Covid da 22 letti, attualmente tutti occupati. Ma i pazienti continuano ad arrivare. Oggi abbiamo convertito la Medicina d’urgenza, che può gestire anche la terapia semintensiva, e sui 13 letti resi disponibili ne abbiamo già occupati sei. La Medicina d’urgenza è sempre stata un punto d’elezione per i pazienti Covid, perché qui i malati che potrebbero complicarsi si trovano sono già nel posto giusto. Ma per il fine settimana stiamo liberando anche un altro reparto: aumenteremo i letti di una ventina di unità, assumendo il personale necessario. Siamo partiti in anticipo, e la rete dell’area omogenea (che oltre a noi include le Asl Città di Torino, To5, e To4) si è già attivata, rispondendo bene».

Garantire più tamponi

«Sul fronte dell’analisi dei tamponi – aggiunge il commissario – alle Molinette dobbiamo garantirne almeno 700 al giorno e al momento ne stiamo facendo anche di più: ieri sono stati 920. Stiamo comunque cercando di crescere come potenzialità e abbiamo già rinforzato il personale, con l’obiettivo di arrivare a oltre mille tamponi al giorno contro i circa 400 dai quali siamo partiti nella primavera scorsa. Il numero però è molto vincolato dai reagenti: noi ne abbiamo e non riscontriamo problemi, e così pure l’Amedeo di Savoia. Ma il vero collo di bottiglia a livello mondiale sta proprio nella disponibilità dei reagenti».

Più persone in terapia intensiva

Ieri, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato un aumento di 8 ricoveri in terapia intensiva (in totale ora 30) e di 26 negli altri reparti (483). Sul fronte dei contagi +585, con il numero più alto di tamponi processati, +9.182 rispetto a ieri. Le vittime sono 3, le persone in isolamento domiciliare 5.452.

In arrivo anche nuovi posti letto

L’aggiornamento del Piano pandemico operativo Covid-19 della Regione Piemonte prevede nuovi posti letto per pazienti con sintomi che non necessitano di assistenza in terapia intensiva o semintensiva. L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, ha comunicato al Consiglio regionale che in aggiunta agli oltre 800 posti di media e bassa intensità già presenti su tutto il territorio saranno attivati fino al 40-50% dei posti nei presidi sanitari locali e fino al 35-45 per cento in quelli centrali.

Più posti in ogni ospedale del Piemonte

Ogni ospedale creerà un reparto di almeno 20 posti di degenza ordinaria, prontamente utilizzabili in base all’andamento dei ricoveri e progressivamente incrementabili in base al flusso di pazienti. Ai Covid hospital di Saluzzo, Borgosesia, Carmagnola e Tortona si aggiungono l’Amedeo di Savoia e l’Oftalmico di Torino. Ogni Asl sta attivando tutte le possibilità per reperire rapidamente posti letto di bassa intensità di cura e di assistenza alberghiera.

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