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Coronavirus. Nuovo Dpcm e misure: abolire il denaro contante?

Le banconote sono tra le cose più sporche che ci sono. E sulle superfici inanimate i coronavirus resistono sino a 9 giorni. Qualcuno lo sa? E se sì, perché non si prendono provvedimenti? Il paradosso dei locali pubblici

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Coronavirus e banconote

Tra le tante misure emesse dal Governo, non c’è traccia di qualcosa che riguardi il denaro contante. Eppure, anche l’OMS ritiene che questo possa essere veicolo di contagio. Allora perché non se ne parla?

I cinesi e il coronavirus covid-19 sulle banconote

In Cina, dopo l’esplosione dello scorso mese del Coronavirus, le autorità hanno ordinato di sterilizzare le banconote. Oltre a suggerire di lavarsi sempre le mani dopo aver maneggiato denaro contante. Anche loro, infatti, sanno che il denaro – e in particolare le banconote – sono una tra le cose più sporche che ci siano. La stessa OMS ha dichiarato al riguardo: «Sappiamo che i soldi cambiano spesso di mano e possono raccogliere tutti i tipi di batteri e virus. Consigliamo alle persone di lavarsi le mani dopo aver maneggiato le banconote ed evitare di toccarsi il viso. Quando possibile, sarebbe anche consigliabile utilizzare pagamenti contactless per ridurre il rischio di trasmissione».

Le misure anti-coronavirus covid-19 in Italia e il denaro contante

Con il nuovo Dpcm Io Resto a Casa #IoRestoaCasa del 9 e dell’11 marzo sono state emesse nuove misure d’emergenza per contrastare l’epidemia di Coronavirus Covid-19 che ha colpito l’Italia. Tuttavia, come accennato, non sono presenti voci che riguardano il denaro contante, potenziale veicolo d’infezione. Da un lato dobbiamo fare attenzione a prendere tutte le misure precauzionali del caso, ma poi ci sono dei paradossi come per esempio nei locali pubblici come i bar dove ti servono in mascherina e guanti (a un metro di distanza) e poi, con gli stessi guanti con cui ti servono gli alimenti prendono in mano le banconote  – che chiunque può aver toccato, anche magari un infettato. Ma nessuno aveva detto niente. Ora, con le nuove misure, e la chiusura di bar e ristoranti, il problema momentaneamente non dovrebbe più sussistere, ma va comunque tenuto presente.

Non tutti accettano le carte e bancomat

Se la soluzione potrebbe essere quella di “abolire” il denaro contante (almeno per un certo periodo), dall’altro lato è noto che non tutti gli esercizi commerciali come i bar e altri accettano il pagamento con carte e bancomat al di sotto dei 10 euro. Il motivo? Le commissioni, giudicate troppo elevate: in media dall’1 al 3% della transazione. Ma se il denaro contante rappresenta un rischio per la salute dei cittadini, a maggior ragione in questa condizione di emergenza, perché qualcuno non ha pensato di incentivare l’uso del denaro elettronico calmierando le commissioni? Vista l’emergenza, si potrebbe fare un’eccezione in questo periodo e favorire così il pagamento con carte, specie contactless. In più, per le piccole spese, al di sotto dei 25 euro non è neanche necessario digitare il PIN – così non si tocca nemmeno il Pos.

I coronavirus sulle banconote resistono sino a nove giorni

Un nuovo studio revisionale pubblicato sul Journal of Hospital Infection, e condotto dai ricercatori della University Medicine Greifswald, in Germania, ha scoperto che i coronavirus umani possono restare infettivi sulle diverse superfici sino a 9 giorni, a temperatura ambiente. Nello specifico, i ricercatori hanno esaminato la presenza e resistenza del coronavirus, tra cui quello della Sars e della Mers, su superfici come metallo, vetro o plastica. La loro presenza e virulenza era tale, come detto, sino a nove giorni, tuttavia i virus erano resi innocui dalla disinfezione delle superfici con etanolo al 62-71%, perossido di idrogeno allo 0,5% o ipoclorito di sodio allo 0,1% entro 1 minuto dall’applicazione. Ecco perché la Cina e l’OMS hanno raccomandato la disinfezione delle banconote.

Cosa fa l’Italia?

Il Governo Italiano, al momento non è ancora intervenuto con una misura specifica che prenda in considerazione i possibili rischi legati alla diffusione dell’epidemia di Coronavirus Covid-19 attraverso il denaro contante. Sul portale di Banca D’Italia, inoltre, non ci sono indicazioni precise al riguardo ma soltanto una postilla, tra le indicazioni generiche, nella quale viene detto che al portatore della banconota potrebbe essere richiesto un apposito documento che certifichi la sterilizzazione o la sanificazione. A ogni modo, la “preoccupazione” è soltanto relativa alle «significative difficoltà nella distribuzione delle banconote al pubblico che si potrebbero registrare a causa della diffusione del coronavirus», si legge in una nota di Banca D’Italia. Difficoltà di distribuzione, dunque, e non “possibili contagi”.
A quando pertanto una presa di posizione su questo tema che pare essere ignorato, prendendo in considerazione tutte – ma proprio tutte – le possibili fonti di contagio?

Foto copertina rappresentativa. Credit: pixbay-bruno-germany

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