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Ambiente e Natura

Emergenza tartarughe a Torino, è un’invasione. Di chi è la colpa?

Centinaia, forse migliaia, di tartarughe hanno invaso stagni e laghetti nei parchi di Torino, e possono diventare un pericolo per uomini e animali. L’allarme degli esperti

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Sono ormai moltissimi  – centinaia e, forse anche migliaia – gli esemplari di tartarughe che si possono vedere nei pressi degli stagni e dei laghetti nei parchi torinesi come, per esempio, quelli del Parco della Pellerina o di Piazza d’Armi. Sono perlopiù tartarughe d’acqua, ma non mancano gli esemplari di tartarughe di terra. Questo proliferare incontrollato è divenuto una minaccia per la salute di uomini e animali. Di chi è la colpa?

Colpa di chi le ha abbandonate

Secondo gli esperti, il problema dell’invasione delle tartarughe a Torino è colpa principalmente di coloro che le hanno abbandonate nei parchi cittadini. Nella maggioranza dei casi, spiegano ancora gli esperti, si tratta di tartarughe acquatiche di origine non europea. Molto di moda negli anni scorsi, erano vendute liberamente nei negozi di animali ed erano oggetto di regali o acquisti da parte di genitori per i bambini che, vedendole così piccole e simpatiche le volevano a tutti i costi. Solo che queste “piccole” tartarughine crescono rapidamente e, dopo un po’, molte persone non sanno più dove tenerle. Ecco così che scatta l’abbandono.

Invadono tutto

Le specie non europee che sono state immesse sul mercato, e poi abbandonate in parchi e giardini, sono molto agguerrite e competitive, tanto che riescono a sopraffare le specie autoctone. Così si riproducono in numero sempre maggiore, invadono tutto e fanno alla fine sparire le specie del territorio. Il fenomeno non interessa soltanto le tartarughe, ma anche altre specie come gli scoiattoli grigi o le nutrie, tutti esteri, che hanno invaso le campagne e le zone verdi.

Un pericolo per gli uomini e gli animali

Come sempre accade quando c’è un sovraffollamento, ricordano gli esperti, è facile che proliferino i batteri. Questi batteri, come per esempio le salmonelle  – di cui i rettili sono naturalmente portatori – possono diffondersi ed essere trasmessi sia all’uomo che agli animali domestici. Ecco perché questa invasione di tartarughe non è un bene per la collettività.

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