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È caccia senza sosta ai tori in fuga alle porte di Torino: uno è morto

Caccia serrata ai tori da rodeo fuggiti da una cascina. Gli animali in fuga sono un pericolo per chi li dovesse incontrare o trovarseli sulla strada, come è accaduto sabato notte

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Tori in fuga
Tori in fuga alle porte di Torino

TORINO – Dei cinque tori in fuga ne rimangono tre: uno è morto investito da un’auto a San Gillio; uno è stato preso; ne restano tre ancora da catturare e che possono essere un pericolo per chi li incontrasse o se li trovasse sulla strada. Da giorni, ormai, i volontari tentano di catturarli tra San Gillio, Druento e La Cassa alle porte di Torino. I cinque bovini erano fuggiti una ventina di giorni fa da una cascina.

Fari e droni alla ricerca dei tori

Per poter scandagliare i 20 km quadrati di boscaglia, prati e terreni che circondano i Comuni di San Gillio, Druento, Givoletto e La Cassa alla ricerca dei tori in fuga, saranno utilizzati anche torri faro e droni. Questo perché, dopo circa venti giorni, gli animali “evasi” non sono ancora stati catturati. Come detto, uno di questi è stato preso la sera di domenica 23 maggio, mentre un altro è morto sabato notte investito da un’Alfa GT guidata da un ragazzo di 22 anni di La Cassa che si trovava a transitare sulla strada che collega il suo Comune con San Gillio. Il giovane è rimasto illeso ma l’auto è distrutta.

Senza sosta

Sono decine i volontari della protezione civile, agenti di polizia municipale e guardie zoofile che da giorni lavorano senza sosta per riuscire almeno a individuare i tori. Per cercare di catturarli sono state utilizzate anche delle mucche come “esca” in recinti che potessero intrappolarli, ma senza successo. E così dei tori, per ora, niente traccia. Sembra impossibile si siano per così dire volatilizzati.

Il terzo toro

Un terzo toro (dei tre ancora in fuga) è stato individuato e isolato questa notte. Un apposito appostamento lo tiene d’occhio e, prima di catturarlo, si attende che si tranquillizzi in modo che i veterinari dell’Asl To3 possano avvicinarsi quel tanto che basta per sparare con un fucile armato ad anestetico: il toro, infatti, potrebbe imbizzarrirsi e fuggire divenendo un pericolo.

Ridurre i rischi

Per salvaguardare i cittadini e ridurre i rischi di incidenti o incontri pericolosi, sono state chiuse diverse strade – specie in alcune ore per favorire le operazioni di cattura. Per esempio, è stato sbarrato il cancello della Bizzaria di San Gillio, che conduce al Parco della Mandria, poi la provinciale da San Gillio e La Cassa e la strada per Givoletto, tutte strade molto trafficate. Ma il rischio maggiore è proprio di notte quando i tori, con il favore delle tenebre, escono allo scoperto per mangiare e possono attraversare le strade.

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