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Troppa gente ancora in giro, mentre in Piemonte si bloccano le ferie e i recuperi agli operatori sanitari

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La protesta degli operatori sanitari in Piemonte

Da giorni si parla ormai della Regione Piemonte dichiarata zona rossa, di conseguenza siamo in Lockdown. 

Gli ospedali sono in affanno sia per il fatto di una pianificazione non fatta da parte degli amministratori regionali sia per la carenza cronica di personale sanitario.

 

E stato aperto il Piano Emergenze interna per massiccio afflusso di feriti (PEIMAF) dal Dirmei e sospese le ferie e i congedi a tutti gli operatori sanitari, per carenza di personale , in attesa di nuove assunzioni.

L’azione intrapresa dalla regione Piemonte e dal Dirmei di sospendere le ferie e i congedi viola l’articolo 33,36,37,38 del CCNL anche se da un lato giustificata dall’apertura della busta PEIMAF, dall’altro hanno avuto ben quattro mesi pieni per prepararsi alla seconda ondata.

Ci sarebbe voluto un pizzico di lungimiranza si sarebbero dovuti riaprire gli ospedali chiusi in passato e assumere medici, infermieri e personale di supporto ed amministrativo già carenti.

Dalla segreteria provinciale di Confintesa sanità Torino Francesco Lippo in una nota dirmata a mezzo stampa ribadisce che a farne le spese sono solo gli operatori sanitari sia per l’immobilità della Giunta regionale, e anche per il lassismo che aleggia tra le persone.

Stamattina 13/11/2020  dopo aver fatto una notte in ospedale uscendo per tornare a casa alle h 8.30 percorrendo la strada ho potuto notare che il lockdown è solo immaginario troppe auto in giro  e i malati saranno destinati ad aumentare.

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