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ZTL a Torino: sono state oscurate le espressioni di protesta?

Secondo Paolo Furia, Segretario regionale del PD, in Italia sta diventando comune la pratica di oscurare le legittime espressioni di protesta. Ecco cosa è accaduto con i cartelli «no ZTL»

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TORINO – In relazione alla notizia di oggi secondo la quale i vigili urbani di Torino avrebbero fatto rimuovere dei cartelli di protesta in ottemperanza al regolamento comunale per le affissioni, vorrei ribadire l’indignazione degli esponenti locali del PD che si sono già espressi in merito e vorrei aggiungere una riflessione di carattere generale – ha dichiarato Paolo Furia, Segretario regionale PD.

Una pratica comune?

«In Italia sta diventando un po’ troppo comune la pratica di oscurare legittime espressioni di protesta – continua Furia – La mente torna tristemente a quei casi in cui i cartelli contro Salvini sono stati fatti rimuovere da balconi di case private; all’atteggiamento punitivo tenuto nei confronti della professoressa di Palermo sospesa per non aver controllato un’opinione contenuta in un lavoro dei suoi allievi».

I gialloverdi non tollerano la protesta?

Quando dei negozianti espongono manifesti di protesta contro una decisione che li riguarda, di sicuro non stanno facendo promozione di alcunché, perciò non dovrebbe essere applicato il regolamento che prevede di apporre il logo del comune ai manifesti negli esercizi commerciali. Viene il sospetto che i gialloverdi mal tollerino le espressioni di protesta. Se ne facciano una ragione – conclude Furia – siamo in democrazia e la manifestazione del dissenso è un elemento imprescindibile del nostro ordinamento civile.

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