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Curiosità

San Giovanni: una tradizione antichissima. Quanti la conoscono davvero?

Da quanto tempo a Torino si festeggia San Giovanni? E come?

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Non è certo, storicamente, quando si sia iniziato ad assegnare un santo patrono anche alle città. Si sa, più semplicemente, che  hanno iniziato a comparire  festeggiamenti di questo genere sui documenti ufficiali.
Così è andata anche per la nostra Torino, che nel medioevo non era comunque ricca e prospera come quelle cittadine che ora le fanno da prima cintura.

Dai documenti già dell’inizio del VII secolo si fa riferimento ai festeggiamenti per San Giovanni in documenti che trattano della costruzione di una chiesa in suo onore. Probabilmente la pagana festa tradizionale di arrivo dell’estate venne rapidamente sostituita con San Giovanni per il nuovo culto cattolico. Tant’è che i festeggiamenti non risultano poi tanto diversi da quelli di una normale festa pagana.

San Giovanni a Torino, la balloira e il farò

In particolare, i giorni di festeggiamento erano due, costellati di danze, banchetti, canti. La balloira era una specifica danza di gruppo che precedeva i festeggiamenti della sera e si organizzava anche una corsa di buoi, ma soprattutto il “Farò”.
Il “Farò” era effettivamente un falò, acceso dal più giovane figlio dei regnanti ed organizzato in Piazza Castello, dapprima all’altezza dell’ora Via Garibaldi e successivamente spostato poco più in giù per ragioni di ordine pubblico. Attorno al falò la popolazione era invitata a ritrovarsi e cantare e ballare, pratiche tendenzialmente poco cattoliche specie di quei tempi.

Le leggende di San Giovanni

Si narrano leggende anche su aspetti davvero poco religiosi della tradizione legata alla festività di San Giovanni, come bruciare le vecchie erbe nel Farò e raccoglierne di nuove per leggere il futuro, comprare l’aglio per avere un anno fortunato, raccogliere un ramo di felce a mezzanotte e conservarlo in casa per aumentare i soldi. Si dice anche che durante la notte venissero raccolte erbe e foglie da battezzare nelle acque per poi, durante l’anno, preparare filtri e pozioni magiche utili per fare incantesimi.

San Giovanni e i rituali delle streghe

Sulla base di queste tradizioni si diffuse la credenza che la notte di San Giovanni fosse dedicata alla celebrazione dei rituali delle streghe, ovvero le “masche” piemontesi. Reminiscenze di queste tradizioni poco cristiane rimangono probabilmente nella caduta del toro che ancora oggi viene posto in cima al falò. La leggenda narra infatti, che se la sagoma del Toro cade verso Porta Nuova, l’anno che si apre sarà propizio per la città mentre se cade nella direzione opposta sarà un anno poco fortunato per Torino.

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