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Il femminismo a Torino

Dal 1979 c’è qualcuno a Torino ha ancora a cuore i diritti delle donne. Ecco la loro storia

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Nel 1911, nella nostra città, si svolgeva il primo congresso nazionale italiano per chiedere il riconoscimento del voto politico alle donne. Il Comitato delle donne, con la sua presidente Emilia Mariani, voleva far coincidere la data del congresso con il cinquantenario dell’Unità d’Italia per mettere in evidenza il contributo dato dalle donne nella società. I movimenti femministi iniziati, in Europa, a fine del ‘700 ebbero (e hanno tuttora) una strada molto lunga e faticosissima ma, con il tempo, sono stati raggiunti importanti risultati. Resta ancora, però, tanto da fare.

Per la prima volta, il diritto al voto

E finalmente, nel 1946 le donne italiane andarono a votare per la prima volta. E nel 1979 nasce La Casa delle donne in via Vanchiglia con l’occupazione da parte del Movimento delle donne di Torino dell’ex manicomio femminile in via Giulio.

Il simbolo della sofferenza delle donne

Il manicomio,  scelto a simbolo delle sofferenze delle donne, si trasformò in luogo di “liberazione” e rimarcò con forza l’esigenza di un miglioramento/riconoscimento delle donne in tutti i segmenti della società.
Dopo un anno di occupazione e una trattativa con il Comune di Torino, la Casa delle donne otteneva in affitto i locali di via Vanchiglia dove ha sede ancora oggi.

Un’associazione di promozione sociale

Dall’ottobre del 2005 la Casa è un’associazione di promozione sociale e, nel 2016, ha fondato la federazione Làadan, Centro Culturale e Sociale delle Donne. Le numerose iniziative non hanno fini di lucro avendo unicamente l’obiettivo di ascoltare e promuovere le donne e di difendere i loro diritti.
Il 24 marzo 2019 la Casa delle Donne di Torino ha compiuto 40 anni.

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