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Fusione Embraco – Acc, Italexit: “Inaccettabile lo stop dell’Unione Europea, Invitalia così è inutile”

Italexit con Paragone denuncia l’interferenza dell’Unione Europea sui recenti sviluppi nella vicenda Embraco: a rischio il futuro di più di 700 lavoratori.

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Dopo vari tentativi falliti miseramente (tra cui la clamorosa truffa dei manager di Ventures, che hanno usato i soldi del rilancio per comprarsi auto di lusso), adesso anche l’Unione Europea decide di intromettersi nella vicenda Embraco imponendo lo stop alla fusione con la Acc di Belluno.

Embraco e Acc, oltre ad appartenere allo stesso settore (componentistica per frigoriferi), condividono la stessa storia di realtà produttive “sedotte e abbandonate” dai capitali stranieri. La loro chiusura non è stata causata dalla crisi del mercato di riferimento, anzi Whirlpool e Wanbao (gli ex proprietari) registrano profitti e ritmi di crescita record. Il motivo è esclusivamente legato alle recenti delocalizzazioni in paesi dove il costo del lavoro è più basso del 60-70% rispetto all’Italia.

La fusione tra queste due aziende creerebbe un polo internazionale d’avanguardia, garantendo un futuro a più di 700 lavoratori a rischio disoccupazione: tuttavia, essendo coinvolta nell’operazione anche Invitalia (ente pubblico controllato dal Ministero dell’Economia), la Commissione Europea ha bloccato la trattativa perché potrebbe violare le norme comunitarie su concorrenza e aiuti di Stato alle imprese. Tutto questo accade mentre la Acc ha già avviato la produzione per il 2021, ma soprattutto dopo che i governi di Germania e Francia hanno per anni investito decine di miliardi nelle proprie aziende (tramite la KfW tedesca e l’APE francese) senza mai incorrere in sanzioni o richiami dall’Europa.

Italexit con Paragone reputa inaccettabile questa interferenza da parte di Bruxelles, che ancora una volta dimostra di distinguere tra paesi di “serie A” e “serie B” in termini di libertà d’azione. Con queste premesse, inoltre, iniziative come Invitalia sono completamente inutili poiché, operando con una dotazione finanziaria irrisoria e comunque soggetta alla volontà di organismi sovranazionali, si riducono a palcoscenico per i soliti personaggi (tra cui l’immancabile Arcuri) per dire che il governo di turno è vicino alle sofferenze delle imprese. In questo momento storico lo Stato deve tornare ad essere imprenditore e dunque soggetto attivo nell’economia del paese: nei prossimi mesi ci saranno centinaia di vicende simili a quella di Embraco, se l’Italia non si libera immediatamente dal vincolo europeo è destinata a sparire.

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