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Salute

Caso Piemonte, esiste davvero?

La sanità piemontese è stata sacrificata a discapito di cittadini e operatori sanitari. Adesso sta davvero cambiando qualcosa?

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I tagli sono iniziati vent’anni fa, per mano della seconda Giunta Ghigo (Fi), il primo presidente eletto direttamente dai cittadini, da allora non si sono più fermati. Francesco Lippo segretario del sindacato Confintesa sanità Torino ha più volte segnalato la carenza cronica di personale sanitario nelle corsie degli ospedali, in più è statto chiesto invano l’istituzione di un fondo per la sanità Piemontese in modo da integrare e aumentare le indennità che vanno a comporre le buste paga degli operatori sanitari, le famose prestazioni aggiuntive ma le uniche risposte che sono giunte fino al 2017? Siamo in disavanzo, non ci sono soldi. Tant’è che il personale sanitario è sceso di oltre 3.800 unità, i letti di quasi 6.000 posti crollando da 4,5 a 3,1 ogni mille abitanti. Abbiamo assistito a chiusure immotivate di alcune Aziende Ospedaliere, accorpamenti di interi reparti e al blocco delle assunzioni, (gli ospedali sono passati da 44 a 36).

La Sanità Piemontese era davvero in deficit?

Circa tre anni fa la precedente Giunta dichiarava che la Regione Piemonte aveva un disavanzo di 7.258.726.834,62 euro e questo buco nero era da attribuire esclusivamente alle spese sanitarie e per questo bisognava tagliare sul personale tutto a discapito dei cittadini e dei lavoratori che hanno dovuto sobbarcarsi turni estenuanti con stipendi da fame.

La sanità piemontese è stata sacrificata?

Nella fattispecie la sanità piemontese veniva sacrificata, perché i soldi servivano per finanziare altre spese extra sanitarie; è stato stimato che la sanità ha dovuto risparmiare circa 4 miliardi andando a  discapito dei cittadini e degli operatori sanitari.

Con l’epidemia del Covid19 è riemerso l’operato delle precedenti amministrazioni, e l’odierna giunta guidata dal Presidente Alberto Cirio si è trovata a fare i salti mortali per non lasciare indietro nessuno.

Sono stati potenziati i laboratori analisi che eseguivano i tamponi, è stato aperto un ospedale da campo nelle O.G.R. Officine Grandi Riparazioni, è stato ultimato l’ospedale di Verduno, l’Amedeo di Savoia che l’assessore Saitta aveva disposizione di chiudere, (come pure Regina Margherita), ha dovuto raddoppiare i posti letto, è stato finalmente assunto personale medico, infermieristico e oss, anche se solo per nove mesi ma si spera che la regione trovi i soldi per assumerli a tempo indeterminato, perché allo stato attuale delle cose rappresentano solo i rimpiazzi del blocco delle assunzioni perpetuato nel tempo. 

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1 Commento

1 Commento

  1. Marilena Giribaldi

    7 Maggio 2020 at 8:17

    Ovviamente non è “solo un caso Piemonte” ma riguarda tutta Italia dove sono stati tagliati, poco per volta , i fondi alla Sanità Pubblica senza tenere conto che avrebbero potuto accadere delle situazioni di emergenza e del piano pandemia che esisteva ma che non è stato preso in minima considerazione.

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