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Caffè Hag e Splendid chiude lo stabilimento in Piemonte.

Verranno ricollocati circa 50 dipendenti l’accordo delle multinazionali con i sindacati

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Al tavolo di crisi istituito dalla Regione Piemonte la soluzione è stata quella degli incentivi all’esodo per gli oltre 50 addetti dell’azienda, di proprietà del Gruppo Jde, Jacobs Douwe Egberts, il gigante del caffe con sede nei paesi baschi. L’azienda aveva aperto la procedura di licenziamento collettivo il 25 settembre, dopo aver annunciato lo stop alla produzione e la chiusura della fabbrica.

La trattativa è andata avanti per due mesi,  Alla fine è arrivato l’accordo che incentiva l’uscita dei dipendenti ma sancisce la fine della produzione nello stabilimento torinese della multinazionale, di proprietà di Acorn Holdings (maggioranza) e il Gruppo Mondelez International.

Nello specifico, l’intesa prevede che i lavoratori interessati possano aderire, entro il 30 gennaio 2019, al percordo di uscita volontaria, con incentivo all’esodo, riservato ai 52 dipendenti dell’impianto produttivo piemontese. prevista inoltre la proroga al 30 aprile 2019 del termine della risoluzione dei rapporti di lavoro per coloro che risultassero ancora in esubero. Per quei lavoratori interessati ad essere ricollocati in altre società del gruppo, la multinazionale Jde ha messo a disposizione 2 posizioni nella sede di Milano, altre due a Mollet del Vallès, in Spagna e 15 nello stabilimento di Andrezieux in Francia.

L’accordo prevede poi un servizio di outplacement per sostenere i lavoratori nella ricerca di una nuova occupazione e un ulteriore incentivo per agevolare la partecipazione dei dipendenti a corsi di formazione o riqualificazione professionale. L’azienda, dal canto suo, ha inoltre annunciato di aver affidato ad un consulente esterno la ricerca di potenziali acquirenti interessati a rilevare il sito di Andezeno.

Per la segreteria provinciale di Confintesa Torino la vicenda sembra somigliare alla crisi della Pernigotti.

Negli ultimi anni, la domanda di caffè tostato e macinato ha continuato a calare in tutta Europa, a causa dello spostamento delle preferenze di tanti consumatori verso i nuovi e più pratici formati a capsule e cialde. 

Per l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, la conclusione della vicenda rappresenta un risultato comunque importante nella logica della tutela, sebbene parziale, degli interessi dei lavoratori.

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