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Vino, abbinamento inverso ai tempi del coronavirus

Meglio la solita noia col vino da abbinare al pasto o fare l’esatto opposto?

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A casa mia si fa all’inverso. In questa quarantena sto facendo fuori le scorte di vino e decido prima il vino da bere e poi il piatto da abbinare.  C’è qualcuno di voi nella mia stessa situazione? Ieri a pranzo avevo l’intenzione di stappare un buon Roero, avrei mai potuto berlo con un’insalatina? 



Data la sua grande struttura che deriva dal vitigno nebbiolo e dal metodo di vinificazione imposto dal disciplinare  ROERO DOCG, gli abbinamenti più appropriati sono le carne rosse molto speziate, arrosti, selvaggina e formaggi stagionati o di media stagionatura. Quanto più è intenso e persistente (cioè quanto tempo rimane in bocca il gusto del vino dopo averlo deglutito) è il vino allo stesso modo lo deve esserlo la pietanza accompagnata.



Per questo motivo ieri appena ho visto mia moglie lavare due foglie di insalata mi sono offerto volontario per farmi un’ora di coda con mascherina davanti al macellaio.



Infatti il mio intento era quello di bere un Roero giovane della cantina Massucco del 2015 e di conseguenza ho ordinato un bell’arrosto.



Risultato? Cotto e mangiato! Ho bevuto ciò che desideravo e sono passato per un martire dopo la coda infinita.



Voglio sapere le vostre strategie, cosa vi siete inventati per bere quel buon bicchiere di vino che da tanto tempo desideravate? Scrivetemi senza freni inibitori, ho bisgno di nuove tattiche.



Continua a seguire questa rubrica “il vino è per tutti” su Torino Fan e Diario di Torino per capire il mondo del vino con parole semplici.



Per saperne di più ti invito a visitare il blog vinoamoremio.it oppure la pagina Facebook  / Twitter  / Instagram  @vinoamoremio




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