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Telemedicina a Torino e Piemonte: parte il progetto sperimentale

La Regione Piemonte attua il progetto sperimentale di Telemedicina, nuovo modello di cura. Tutti i dettagli

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Telemedicina
Telemedicina in Piemonte

La Regione informa che sarà attuato in Piemonte un progetto sperimentale di telemedicina che prevede di monitorare da remoto 4.800 malati cronici delle Asl Città di Torino, Cuneo1, Cuneo2 e Alessandria. A finanziarlo con un milione di euro è la Compagnia di San Paolo.

«La pandemia – ha puntualizzato nel corso della presentazione l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi – ci ha dimostrato come è necessario migliorare la condivisione delle informazioni e garantire al paziente, magari in isolamento, un supporto costante. Disporre del monitoraggio in tempo reale del percorso di presa in carico del malato, comprendente le analisi di performance per uscire da autoreferenzialità e improvvisazione, significa offrire una prospettiva realistica all’orizzonte futuro, consapevoli che la telemedicina non è un fine, ma uno strumento la cui efficacia viaggia a braccetto con l’alfabetizzazione informatica».

La sperimentazione si baserà su una piattaforma denominata “innovaMED”, realizzata dal partner tecnico Ikinova, che permetterà la comunicazione costante tra tutti gli attori dell’assistenza sanitaria domiciliare mediante lo scambio di referti, opinioni, immagini, e la possibilità di interagire attraverso video consulti e chat dove tutti possono avere le informazioni in tempo reale sul paziente, che sarà a sua volta al corrente di ogni decisione presa sulla sua salute.

Il monitoraggio potrà essere integrato con apparecchiature informatiche nella disponibilità del paziente, oppure realizzato con questionari e con notifiche che scattano in presenza di misurazioni che il medico vuole conoscere e grazie alle quali può decidere di intervenire in videochiamata o con una visita in presenza.

Il progetto nasce a Ovada (Alessandria) in continuità con il modello di assistenza sul territorio “Covid a casa” sperimentato tra Ovada e Acqui Terme durante la prima fase della pandemia e diventato la base del protocollo regionale delle cure domiciliari. Alla sua collaborazione collabora la fondazione Cigno (acronimo di “Come immaginare le gestione di una nuova oncologia”) di Ovada.

Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha spiegato che «uno dei nostri obiettivi è intervenire a fianco delle istituzioni pubbliche per favorire l’attuazione del piano della cronicità, inteso come nuovo modello di cura che, anche grazie ai processi di trasformazione digitale, ci porterà verso un incremento della domiciliarità, con una conseguente riorganizzazione operativa di ospedali e distretti e, dall’altro lato, l’elaborazione di piani di cura personalizzati. La telemedicina rappresenta infatti un modello assistenziale focalizzato sulla persona, rafforza il rapporto medico-paziente, che può essere seguito in modo costante».

Il percorso della telemedicina

Carlo Picco, direttore generale dell’Asl Città di Torino e commissario della nuova azienda Zero, ha spiegato che il percorso di telemedicina si articolerà in tre passaggi: «Il primo si concluderà in settembre e prevede l’elaborazione delle linee guida regionali. Il secondo, entro dicembre, vedrà la ricognizione di tutti i progetti di telemedicina attivi nelle varie aziende sanitarie piemontesi. Il terzo, entro il gennaio 2023, prevede che i progetti regionali selezionati siano integrati con la piattaforma nazionale. Si apre quindi un nuovo mercato di prestazioni sanitarie erogabili a distanza con facilità».

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