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Nasce in Piemonte la medicina territoriale

Al via in Piemonte il nuovo piano per le strutture sanitarie di prossimità. Ecco come sarà la medicina territoriale: tutte le novità

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Sanità in Piemonte
Nasce in Piemonte la medicina di prossimità o territoriale

In Piemonte nasce la Medicina Territoriale. A questo proposito, la Regione Piemonte informa che investirà 430 milioni di euro, con fondi derivanti dal Pnnr e da altre fonti, per rafforzare il sistema della sanità territoriale: 214 milioni porteranno alla realizzazione di 91 case di comunità, 29 ospedali di comunità e 43 centrali operative territoriali; 78 milioni saranno utilizzati per l’ammodernamento del parco tecnologico delle strutture sanitarie; 138 milioni serviranno per l’adeguamento sismico di diversi ospedali.

«Oggi nasce la medicina territoriale in Piemonte – sottolinea il presidente Alberto Cirio – La pandemia ha dimostrato la grave mancanza di un sistema ramificato in grado di curare i cittadini a casa propria o attraverso servizi di prossimità. Con questo enorme investimento lo potremo finalmente fare. In alcuni casi le risorse serviranno per potenziare strutture già esistenti e in altri casi per riaprirle o realizzarle ex novo. È un momento storico, perché dal 2014 i posti letto del servizio sanitario in Piemonte hanno sempre subito tagli e riduzioni, mentre oggi per la prima volta torniamo a incrementarli attivandone 1.000 in più. Nelle prossime settimane condivideremo questa proposta con il Consiglio regionale e con i territori per arrivare al più presto all’approvazione finale del Piano e renderlo immediatamente operativo».

L’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi definisce la delibera, che passa ora all’esame del Consiglio regionale, «un massiccio investimento per promuovere un nuovo modello di presa in carico del paziente che garantisca il migliore rapporto di continuità assistenziale nel percorso di cura tra ospedale e territorio e viceversa».

Secondo Icardi, «è importante che l’opportunità della riorganizzazione della sanità venga colta al meglio, con l’ausilio dei nuovi investimenti che abbiamo già messo in campo per la costruzione dei sei nuovi ospedali di Torino, Ivrea, Vercelli, Savigliano, Alessandria e Cuneo, insieme al cantiere già avviato del Parco della Salute e della Scienza di Torino».

La medicina di comunità

L’ospedale di comunità è una struttura della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano interventi sanitari a bassa intensità clinica, intermedia tra la rete territoriale e l’ospedale, di norma dotata di 20 posti letto che possono arrivare fino a 40.

La casa di comunità è struttura in cui opera un équipe multiprofessionale di medici di medicina generale, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e può ospitare anche assistenti sociali.

La centrale operativa territoriale è lo strumento organizzativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico del cittadino/paziente e raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale nei diversi setting assistenziali: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza.

Il piano provincia per provincia

Alessandria

L’investimento complessivo è di oltre 60 milioni di euro, che serviranno per 9 Case di comunità (per un totale di 13,5 milioni di euro), 3 Ospedali di comunità (per un totale di 7,5 milioni di euro) e 4 Centrali operative territoriali (per un totale di 400 mila euro), a cui si aggiungono per l’ammodernamento tecnologico 9 milioni e altri 29,4 milioni per l’adeguamento sismico.

Fa parte del piano che ricade nella competenza dell’Asl AL anche la Casa di comunità di Trino.

Asti

L’investimento complessivo è di oltre 30 milioni di euro, che serviranno per 5 Case di comunità (per un totale di 6 milioni di euro), 1 Ospedale di comunità (2,5 milioni di euro ad Asti presso l’ex maternità) e 2 Centrali operative territoriali (una ad Asti sempre presso l’ex maternità e l’altra a Canelli, per un totale di 200 mila euro), a cui si aggiungono per l’ammodernamento tecnologico 6,7 milioni per l’ospedale di Asti e altri 17 milioni per l’adeguamento sismico.

Alle Case di comunità di Asti, Canelli, Villafranca e Calliano, che ricadono nella competenza dell’Asl AT, si aggiunge anche la casa di comunità di Castelnuovo don Bosco che ricade nella competenza dell’Asl TO5.

Biella

L’investimento complessivo è di 15,2 milioni di euro, che serviranno per 3 Case di comunità a Biella, Cossato e Valdilana (per un totale di 4,5 milioni di euro), 1 Ospedale di comunità a Biella in via Fecia di Cossato (2,5 milioni di euro) e 2 Centrali operative territoriali a Biella (sempre in via Fecia di Cossato) e Cossato in via Maffei (per un totale di 200 mila euro), a cui si aggiungono per l’ammodernamento tecnologico 1,4 milioni e altri 6,6 milioni per l’adeguamento sismico dell’Ospedale degli Infermi.

Cuneo

L’investimento complessivo è di 55,8 milioni di euro, che serviranno per 14 Case di comunità (per un totale di 21 milioni di euro), 5 ospedali di comunità (12,5 milioni di euro) e 6 Centrali operative territoriali (per un totale di 600 mila euro), a cui si aggiungono per l’ammodernamento tecnologico 10,4 milioni e altri 11,3 milioni per l’adeguamento sismico.

Nello specifico degli investimenti, proprio per rendere il più possibile diffusa la rete delle nuove strutture di prossimità, la Regione ha rimediato ai tagli operati dal Governo centrale trovando risorse alternative per finanziare la realizzazione delle 4 Case di comunità ad Alba, Bra, Canale e Cortemilia e dei 2 Ospedali di comunità ad Alba e Bra rimasti esclusi dal Pnrr.

Novara

L’investimento complessivo è di 38,7 milioni di euro, che serviranno per 7 Case di comunità a Borgomanero, Ghemme, Arona, Oleggio, Novara, Trecate e Galliate (per un totale di 10,5 milioni di euro), 2 Ospedali di comunità a Borgomanero e Novara (in totale 5 milioni di euro) e 3 Centrali operative territoriali a Borgomanero, Novara e Galliate (per un totale di 300.000 euro), a cui si aggiungono 5,2 milioni per l’ammodernamento tecnologico e l’acquisto di attrezzature dell’Asl e dell’ospedale Maggiore di Novara e 17,6 milioni circa per l’adeguamento sismico del SS. Trinità di Borgomanero.

Torino

Per Torino e la sua area metropolitana l’investimento complessivo è di oltre 205 milioni di euro, che serviranno per 48 Case di comunità (per un totale di 72 milioni di euro), 15 Ospedali di comunità (37,5 milioni di euro) e 23 Centrali operative territoriali (per un totale di 2,3 milioni di euro), a cui si aggiungono per l’ammodernamento tecnologico circa 37 milioni e altri 57 milioni per l’adeguamento sismico.

Al di fuori del piano, verranno anche riservati 1.000 metri quadrati per una Casa di comunità all’interno del Maria Adelaide di Torino, dove l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario del Piemonte (Edisu) e i competenti assessorati stanno mettendo a punto un progetto per la realizzazione di uno Studentato.

Fanno parte del piano anche la casa e l’ospedale di comunità di Crescentino, che ricade nella competenza dell’Asl TO4, e la Casa di comunità di Castelnuovo Don Bosco (Asl TO5).

Nello specifico degli investimenti, proprio per rendere il più possibile diffusa la rete delle nuove strutture di prossimità, la Regione ha rimediato ai tagli operati dal Governo centrale trovando risorse alternative per finanziare la realizzazione delle 5 Case di comunità rimaste escluse dal Pnrr (2 a Torino in via Pellico e via Ferinelli, 1 a Oulx, 1 a Crescentino e 1 a Carignano).

VCO

L’investimento complessivo è di 13,3 milioni di euro, che serviranno per 3 Case di comunità ad Omegna, Verbania e Domodossola (per un totale di 4,5 milioni di euro), 1 Ospedale di comunità a Gravellona Toce (2,5 milioni di euro) e 1 Centrale operativa territoriale ad Omegna (per un totale di 100 mila euro), a cui si aggiungono 6,2 milioni per l’ammodernamento tecnologico.

Vercelli

L’investimento complessivo è di 14,4 milioni di euro, che serviranno per 5 Case di comunità (per un totale di 7,5 milioni di euro), 2 Ospedali di comunità (in tutto 5 milioni di euro) e 2 Centrali operative territoriali (per un totale di 200 mila euro), a cui si aggiungono 3,2 milioni per l’ammodernamento tecnologico.

In particolare, alle Case di comunità di Vercelli (in via Crosa), Santhià e Varallo, che ricadono nella competenza dell’Asl di Vercelli, si aggiungono anche quelle di Trino, che ricade nella competenza dell’Asl AL, e Crescentino, che ricade nella competenza dell’Asl TO4.

Risorse anche per 2 ospedali di comunità a Gattinara e a Crescentino (quest’ultimo ricade sempre nella competenza dell’Asl To4).

Maggiori informazioni

Per approfondimenti si possono scaricare i seguenti allegati, facendo clic sul nome

Le case di comunità

Gli ospedali di comunità

Le centrali operative territoriali

Gli ammodernamenti tecnologici

Gli interventi antisismici

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