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Il Maestro dell’Acquaforte: un’eccellenza piemontese unica al mondo. Un incontro con il Maestro Eugenio Davico

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Dovevo rifare un bagno e stavo cercando qualcosa di particolarmente bello, così ho incontrato il maestro Davico, un artista che mi ha stupito sia per la sua tecnica, sia per la sua personalità.

Nel mondo moderno si parla molto d’arte e di cultura, ma spesso non ci accorgiamo che l’arte è intorno a noi, nei murales come nell’estetica delle vetrine del Centro (anche se non in tutte).

Per mia natura sono curioso e così ho voluto approfondire la tecnica di questo artista, oggi poco conosciuto dalla gente anche se ancora apprezzato per la qualità delle sue opere.

Infatti, il Maestro Davico, da anni e per lunga tradizione familiare, crea opere d’arte riconosciute in tutto il mondo utilizzando l’acquaforte per incisione, ideando quindi, con estrema attenzione, opere uniche.

Oggi vive ed opera a Giaveno, dopo avere avuto un laboratorio a Torino per molti anni ed un Centro di Esposizione a Rosta, e quindi a due passi da Torino.

L’ho incontrato proprio nel suo laboratorio, in via Caduti sul Lavoro 11 a Giaveno, di fronte ad una delle sue opere, un doppio pannello intarsiato di pesci multicolori.

Il Maestro è un uomo cordiale e gentile, capace di affascinare chi lo ascolta rendendo in parole semplici la complessità e l’unicità della sua arte.

Chiedo subito: “E’ pericoloso lavorare con l’acquaforte?”

“Direi di sì, sono uno tra i pochi ormai a poter utilizzare questa tecnica, che mi deriva dalla lunga tradizione familiare che ha visto operare con passione sia mio padre Remo sia mio nonno Giacomo, che aveva appreso la tecnica in Francia da Gallé; e sono certo di essere l’unico in Italia che pratica incisioni così profonde, tali da creare opere uniche ed irripetibili.  Il pericolo esiste ma ho maturato una tale esperienza nel trattare il vetro e gli specchi con questa tecnica, senza far mai venire meno l’attenzione alla sicurezza, tanto da non avere mai avuto incidenti, che ho sempre lavorato con serenità.  Tuttavia, non le nascondo che la maggiore difficoltà è quella di saper trarre dal materiale grezzo armonie di figure e colori, ed in questo ho avuto la fortuna di incontrare un’artista, come Luciana Croce, che da anni si confronta con me alimentando la mia ispirazione. Confesso che i suoi bozzetti sono opere uniche non sempre facili da trasferire sul vetro, proprio perché esprimono anima e sentimenti.”

“Ma come ha vissuto questa sua esperienza e cosa ha in mente per il futuro?”

“Per me lavorare in questo campo, e lo faccio da sessantacinque anni, è la realizzazione di quanto volevo fare nella mia vita e mi fa piacere quando le persone che vengono da me, per commissionare delle opere, si rendono conto che gli specchi, i bagni, le cucine, le scrivanie, i mobili, le porte, e quant’altro produco, non sono realizzati in serie ma rappresentano qualcosa di unico.”

Arrivano altri clienti e ci dobbiamo fermare, ma prima di salutarci, ecco che il Maestro si raccomanda: “Conto che torni presto perché mi piacerebbe farle comprendere bene, anche attraverso le opere che ho in esposizione, quello che ho voluto raccontarle. “

Si interrompe e sorride concludendo: “E magari riuscirò anche a consigliarla per il meglio.”

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