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Economia - Regione

Con “Italia Domani”, al Piemonte quasi 7 miliardi di euro per la ripresa

Il PNRR parte da Italia Domani e da Torino, dove è iniziato il tour per la ripresa e la resilienza. Al Piemonte arriveranno tra i 6 e i 7 miliardi di euro

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Torino centro
Il tour di Italia Domani per il Pnrr è iniziato a Torino

La Regione Piemonte racconta della tappa torinese, negli spazi della Nuvola Lavazza, per il tour nazionale Italia domani organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per dialogare sui contenuti del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Un provvedimento che riserva al Piemonte tra i 6 e i 7 miliardi di euro, di cui 4,7 mld già assegnati. In particolare, 1,2 miliardi andranno per le infrastrutture, 524,7 milioni per la sanità, 233 milioni per i piani urbani, 73,7 milioni per la rigenerazione urbana, 268 per l’istruzione.

Presenti i ministri per l’Innovazione tecnologica e per l’Università, il presidente, il vicepresidente e gli assessori allo Sviluppo economico e all’Innovazione e Ricerca della Regione, il sindaco di Torino.

Nel suo intervento, il presidente della Regione ha illustrato una cartolina di quello che sa fare un Piemonte che si offre con la sua forza imprenditoriale e con le Università, che ha saputo coniugare ricerca e innovazione, dove agricoltura e industria dimostrano di poter lavorare insieme. E poi ci sono le istituzioni, che, come ha detto il premier Draghi, devono garantire al meglio la libertà di impresa, educazione e istruzione. Ha pertanto presentato un territorio che sa lavorare insieme, perché è il momento di andare d’accordo. Pertanto, tutto quello che il Governo vorrà investire in Piemonte sarà speso bene.

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Il ministro per l’Innovazione tecnologica ha garantito che il Pnrr sta andando avanti. L’ultima verifica effettuata in Consiglio dei ministri dimostra che si stanno rispettando le tempistiche: 18 obiettivi sono già stati raggiunti, 12 lo saranno in questi giorni e si arriverà ai 45 previsti entro giugno. Si è in una fase di erogazione e il Piemonte ha saputo già sfruttare alcune delle opportunità.

Il ministro dell’Università e della Ricerca ha dal canto suo annunciato che in Piemonte sono disponibili 13 milioni per ogni anno fino al 2025 per nuovi dottorati di ricerca da avviare anche insieme alle imprese e che quindi saranno formati quasi dottori l’anno. Altre assegnazioni verranno date a giugno in base agli esiti della valutazione dei progetti.

Il sindaco di Torino ha definito il Pnrr un’occasione unica che non dobbiamo lasciarci scappare ed ha sostenuto che si lavora insieme e con questa sintonia totale con la Regione si riuscirà a fare ripartire il territorio.

Visita alle industrie dell’aerospazio

La Città dell’Aerospazio, uno dei progetti-bandiera su cui la Regione punta per rilanciare il Piemonte attraverso le risorse del Pnrr, è stata al centro della visita del ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale agli stabilimenti di corso Francia a Torino.

Ad accompagnarlo, il presidente della Regione e l’assessore alle Attività produttive. Una visita, ha dichiarato il presidente, di cui siamo grati e che pone un ulteriore tassello verso la creazione del polo aerospaziale di eccellenza internazionale che si sta progettando da tempo e che sorgerà su un’area di oltre un milione di metri quadri per un costo complessivo intorno a un miliardo e 150 milioni, di cui circa 730 per le infrastrutture e 430 per ricerca e sviluppo.

L’assessore ha precisato che il ministro ha garantito il suo impegno per affiancare la Regione nel percorso di individuazione di tutti i bandi previsti dal Pnrr a cui partecipare, un percorso fondante per dare corpo ai 12 sottoprogetti di cui è composto il progetto di sviluppo.

Il ministro si è soffermato su tre elementi fondamentali presenti a Torino: ottimi giovani molto preparati, un grande senso di progettualità, che deve avere una propulsione pubblica, e un settore privato vibrante e con grande ambizione di confrontarsi sul piano internazionale.

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Un Centro per la mobilità sostenibile

A margine dell’incontro con Leonardo, il presidente della Regione ha reso noto che l’intelligenza artificiale non avrà un unico centro in Italia, ma sarà declinata su ambiti di applicazione. Per Torino in particolare, come è stato confermato anche dal ministro per l’Università, sarà legata al Centro della mobilità sostenibile, che il Piemonte condivide con la Lombardia. A Milano ci sarà una parte di ricerca e progettazione teorica e a Torino lo sviluppo e la produzione, grazie alle competenze di Università, Politecnico e dell’industria manifatturiera. Non va poi dimenticato che anche automotive e aerospazio prevedono lo sviluppo di intelligenza artificiale. L’obiettivo è usare per questi filoni strategici i 20 milioni destinati per legge al Piemonte su tale tema. I contorni sono in via di definizione con il Governo, attraverso i decreti attuativi che devono ancora essere approvati.

L’assessore all’Internazionalizzazione si è detto scosso e amareggiato per la mancanza di prospettive legate all’intelligenza artificiale a Torino. Il Piemonte vuole essere della partita e non accetterà compromessi al ribasso destinati a penalizzarlo. Pronti a chiedere spiegazioni al Governo e a far sentire ragioni supportate anche da un lungo lavoro preparatorio che ha visto soggetti del mondo dell’industria, della ricerca e della società civile spendersi per creare condizioni ottimali atte a far vivere in città un centro di ricerca fondamentale per il Paese.

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