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Torino, c’è un «tesoro» nascosto sotto il Ponte Vittorio Emanuele I?

Vi raccontiamo una storia che inizia nell’Ottocento e che vive ancora ai giorni nostri. Pronti a cambiare il modo di vedere la nostra città?

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Ponte Vittorio Emanuele I tesoro

Se c’è un lato tanto romantico quanto caratteristico della nostra splendida Torino quello è sicuramente il fiume Po che attraversa la città. Come nella maggior parte dei luoghi italiani (e stranieri), anche a Torino durante i secoli passati sono stati costruiti diversi ponti per rendere più agevole il passaggio tra una zona e l’altra. Ciò che forse non tutti sanno è che tali costruzioni spesso nascondono storie e leggende particolarmente curiose che, senz’altro, ci aiutano a riflettere su un passato non poi così tanto lontano dal nostro.

Il tesoro del Ponte Vittorio Emanuele I

Quale torinese non conosce il Ponte Vittorio Emanuele I? Si tratta forse di uno dei più importanti della città perché mette in comunicazione la Piazzetta Gran Madre di Dio con Piazza Vittorio Veneto. Ed è proprio qui che Napoleone Bonaparte fu protagonista della vicenda che stiamo per raccontarvi. Tutto ebbe inizio nell’Ottocento, all’epoca del dominio francese. Fu proprio in quel momento che Napoleone ordinò la costruzione del Ponte Vittorio Emenuele I.

Perché stato costruito il Ponte Vittorio Emanuele I?

L’idea di Napoleone era quella di costruire un ponte sia per attraversare facilmente il fiume sia per unire in maniera strategica alcune zone di Torino. Ma non solo: la costruzione avrebbe in qualche modo glorificato il generale francese come Re d’Italia perché questo sarebbe divenuto il primo ponte realizzato interamente in pietra nella città Sabauda. Ricordiamo, infatti, che prima vi erano ponti in legno provvisori che senz’altro erano meno stabili.

Chi ha costruito il Ponte Vittorio Emanuele I?

I lavori furono coordinati dall’ingegnere francese Claude Joseph La Ramèe Pertinchamp. La cerimonia con la posa della prima pietra avvenne il 22 novembre del 1810. Tuttavia, i progetti di Napoleone Bonaparte non andarono come previsto, non a caso il Ponte non porta il suo nome. Tutti sappiamo, infatti, che Napoleone Bonaparte fu inviato in esilio sull’Isola di Sant’Elena. E che, poco dopo, subentrò Vittorio Emanuele I. Quest’ultimo però decise comunque di terminare la costruzione del ponte nonostante il popolo fosse contrario. Sebbene fosse stato inizialmente costruito durante il dominio francese, era fondamentale per il collegamento tra le piazze più importanti della città. Chiaramente il Ponte prese il nome di Ponte Vittorio Emanuele I.

Il tesoro nascosto del Ponte Vittorio Emanuele I

Forse non tutti sanno che molti ritengono che nel pilastro centrale del ponte sia stato nascosto – in epoca di costruzione – un antichissimo tesoro. Si tratterebbe di 79 monete in oro argento e bronzo – coniate per celebrare l’Imperatore Napoleone –  e altre 10 monete poste in ordine di data dal 1797 al 1810. E poi targhe in metallo con iscrizioni commemorative di Vernazza e  Déperret e un metro in argento massiccio. Si racconta che i contenitori che contenevano all’interno tali oggetti siano stati posti in un ulteriore recipiente particolarmente resistente realizzato in legno di cedro e incastonato nel pilastro centrale del ponte. Nessuno di noi sa se tutto ciò è verità o leggenda. Certo è che ogni volta che passeremo nelle vicinanze guarderemo il Ponte Vittorio Emanule I con occhi diversi.

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