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Piemonte, continuano le proteste del ‘popolo della montagna’: Cirio chiede i ristori

«Perché la montagna non è un turismo di serie B rispetto al mare, ma una industria che va rispettata», afferma il governatore

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Alberto Cirio Facebook

CUNEO – Il ‘popolo della montagna’ torna in piazza, questa mattina a Cuneo, per chiedere rispetto dopo lo stop alla ripresa dello sci della scorsa settimana. Maestri di sci, operatori turistici e impiantisti si sono trovati davanti alla sede di Cuneo Neve, l’associazione di Confindustria che riunisce le 15 stazioni invernali della provincia.

Un’industria che va rispettata

Con loro anche il governatore Alberto Cirio, che è tornato a chiedere i ristori, «tanto attesi ma finora solo annunciati. Perché la montagna – ha aggiunto – non è un turismo di serie B rispetto al mare, ma una industria che va rispettata».

Celerità per i ristori

«Dal governo – aggiunge il presidente di Cuneo Neve, Roberto Gosso – ci aspettiamo adesso la stessa celerità per i ristori della Regione Piemonte», che subito dopo lo stop alla ripresa ha stanziato oltre 5 milioni di euro per la montagna, «un giacimento di risorse fondamentali per tutti», secondo il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo, Federico Borgna. In piazza con gli operatori, circa duecento, anche il parlamentare cuneese Enrico Costa: «i cittadini si fidano dello stato, che non può cambiare idea all’ultimo come successo la scorsa settimana per la riapertura degli impianti».

Immagine di copertina: Screenshot da profilo Facebook Alberto Cirio

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