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Odissea sull’Intercity: prima si rompe il treno poi picchiano il personale

Sostituiscono un treno ma si rompe anche quello «nuovo». Passeggeri spazientiti insultano e picchiano il capotreno

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Odissea per i passeggeri dell’Intercity 35662 Livorno-Milano. Il convoglio, partito dalla stazione di Genova Principe alle 9.15 ha subito un guasto al primo locomotore a Genova Pontedecimo, locomotore che è stato sostituito facendo accumulare al convoglio quasi due ore di ritardo. Ripartito da Genova Pontedecimo, il locomotore «nuovo» si è rotto anch’esso e il treno si è fermato a Arquata Scrivia (Alessandria). Anche l’altro ieri c’erano stati ritardi sulla rete a causa di un tir che aveva perso il carico sui binari. Venerdì, invece, erano stati cancellati 23 convogli a causa di malattie e congedi del personale.

Picchiano il capotreno

Il capotreno dell’Intercity 35662 Livorno-Milano, fermo a Arquata Scrivia per la rottura del locomotore, già cambiato per un guasto a Genova Pontedecimo, è stato insultato e aggredito da un passeggero. Prima, il personale di bordo è stato strattonato e poi è stato vittima di schiaffi e sputi. Sul posto 118 e Polfer. «L’aggressione – si legge in una nota di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fast Mobilità, Ugl af e Orsa ferrovie – è stata causata dall’esasperazione per il grave ritardo accumulato dal treno e, purtroppo, ha avuto a oggetto il capotreno che da sempre è il parafulmine di Trenitalia in caso di guasti a bordo. Purtroppo, questa volta l’aggressione è risultata peggiore del solito perché il clima tra i viaggiatori è risultato incattivito dagli annunci di Trenitalia del 16 di agosto che imputavano ingiustamente alle malattie del personale le cause delle soppressioni di 23 treni in Liguria».

Il personale è un capro espiatorio?

«Questo è solo l’ultimo degli episodi che si sono verificati quest’estate tra guasti alla climatizzazione, errori nelle prenotazioni e rotture di locomotori. Il personale diventa in questi casi capro espiatorio per gli errori della classe dirigente di Trenitalia che ha deciso di non investire su questo segmento nonostante gli ingenti contributi pubblici che il ministero dei Trasporti paga alla società per il contratto di servizio universale. Spiace dirlo, ma anche questa volta si tratta di un disastro annunciato, e purtroppo dobbiamo dire che troppo spesso gli allarme del sindacato e dei lavoratori restano inascoltati sia da parte della società che da parte delle istituzioni. L’impianto equipaggi dei servizi universali ha scioperato per i guasti ai materiali non più di un mese fa. Siamo amareggiati che la Liguria continui a essere considerata Cenerentola per Trenitalia e che lavoratori e cittadini ne paghino le conseguenze», conclude il sindacato.

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