Covid 19
Piemonte Regione tra le più virtuose in Europa contro il Covid: da armi spuntate ai risultati concreti
La Regione Piemonte è tra le più virtuosa in Europa per l’incidenza dei contagi da Covid: un percorso partito da zero per arrivare saldamente in zona bianca. Ecco come e perché

«Ci siamo trovati a combattere con le armi spuntate, ma se oggi il Piemonte è saldamente in zona bianca e con un basso tasso di incidenza del virus, che ci colloca tra le Regioni più virtuose d’Europa, lo dobbiamo a tutto il lavoro che è stato fatto»: non ha avuto dubbi l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi nel ripercorrere le fasi della pandemia durante l’esame in Consiglio regionale della relazione finale del gruppo interno alla Commissione Sanità che ha indagato sul modo in cui è stata affrontata l’emergenza.
«Negli ultimi venti anni – ha sottolineato Icardi – la sanità piemontese aveva subito moltissimi tagli, non possiamo prescindere da questo nel momento in cui analizziamo il comportamento della Regione di fronte all’emergenza Covid-19. Con in più l’aggravante di trovarsi sottoposti a un piano di rientro dei conti. All’inizio abbiamo fatto pochi tamponi, è vero, e il motivo è che noi abbiamo trovato due soli laboratori in grado di processarli. Oggi ne abbiamo oltre 30 che fanno biologia molecolare, e non è stato facile creare dal nulla. La nostra capacità di fare tamponi in tutto il Piemonte era nei primi giorni dell’emergenza pari a un quinto di quella del solo ospedale di Padova. Avevamo 287 posti di terapia intensiva in tutto il Piemonte, con un rapporto rispetto alla popolazione fra i più bassi in Italia, ora superiamo la capacità di 700. Ma siamo stati i primi in Italia a creare una Unità di Crisi, e siamo stati in grado di curare oltre 48.000 persone a casa, un quarto delle quali aveva bisogno di ossigeno. Voglio ricordare che in Piemonte chiunque abbia avuto bisogno di un posto in degenza ospedaliera ordinaria o in terapia intensiva lo ha avuto».
Le vaccinazioni in Piemonte
«Sul fronte delle vaccinazioni – ha aggiunto l’assessore – la situazione è stata complessa fino a quando è arrivato il generale Figliuolo, che ha tolto tutti dall’imbarazzo rendendo molto chiaro chi doveva essere vaccinato con priorità e in quale ordine procedere». Icardi ha poi sostenuto che «all’inizio era la scienza a essere confusa: gli scienziati hanno detto tutto e il contrario di tutto su tamponi, mascherina, vicenda AstraZeneca. Nessuno, poi, ricorda tutti i ventilatori polmonari forniti dalla gestione commissariale Arcuri, che si rompevano e abbiamo dovuto eliminarli, li abbiamo ancora nei magazzini. Oggi abbiamo una piattaforma telematica Covid con due milioni di transazioni al giorno, all’inizio c’era un file di Excel, con un medico al telefono da una parte e uno dall’altra».
Le RSA
Per quanto riguarda le Rsa l’assessore ha evidenziato che «nulla di illegittimo è stato fatto. Abbiamo dati in linea con le altre regioni colpite dal virus. E se abbiamo fatto meno tamponi di altri è perché abbiamo fatto quelli che servivano secondo le indicazioni degli epidemiologi, il cui progetto era corretto, come dimostrano i buoni risultati che abbiamo ottenuto nel contenimento della pandemia».
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