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Covid 19

In Piemonte urgono più vaccini: almeno 30mila al giorno. La richiesta di Cirio a Figliuolo

I vertici della Regione Piemonte dal gen. Figliuolo per arrivare al doppio delle somministrazioni al giorno. La richiesta di Cirio e l’avvio per la fascia 60-69 anni

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Cirio dal gen. Figliuolo
Il presidente Cirio dal gen. Figliuolo - credit: Regione Piemonte

In Piemonte urgono almeno il doppio delle dosi giornaliere di vaccino anti Covid inoculate. Per questo, i vertici della Regione hanno lanciato al Governo un appello che si può riassumere in “meno fogli e più fiale”, riporta una nota della Regione. A farsene portavoce personalmente il presidente Alberto Cirio, che si è recato a Roma per una giornata di incontri sulle priorità e le esigenze del Piemonte rispetto al piano vaccinale con il vicepresidente Fabio Carosso. Dopo la riunione con il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, Cirio e Carosso hanno si sono confrontati con il generale Figliuolo e la Struttura commissariale del Governo per analizzare in modo specifico la situazione piemontese.

Urgono più vaccini

Al centro degli incontri le forniture dei vaccini. La Struttura commissariale ha potuto constatare che la capacità di somministrazione quotidiana del Piemonte ha ormai raggiunto le 20mila dosi, obiettivo che risente però inevitabilmente della disponibilità dei vaccini e può oscillare, come già successo negli ultimi giorni, a causa della scarsa giacenza di dosi. Un esempio concreto la giornata di lunedì 29 marzo, quando per i vaccini Pfizer si è raggiunto il 100% delle somministrazioni rispetto alle dosi totali ricevute, compensata in parte ieri con l’arrivo della nuova fornitura di 84.100 dosi.

Potenziare la capacità vaccinale attuale

Il presidente Cirio ha fatto presente che l’obiettivo del Piemonte è non solo di garantire la capacità vaccinale attuale, ma di poterla potenziare, e che al momento le consegne previste per aprile non permettono di superare le 20mila somministrazioni al giorno. Per arrivare a 30mila per la metà di aprile ha chiesto una fornitura aggiuntiva di 10mila dosi al giorno dal 15 aprile, con la prospettiva di arrivare per il mese di maggio a 40mila inoculazioni quotidiane, ovvero l’8% delle 500mila che la Struttura commissariale si è data come obiettivo a livello nazionale.

Dare una svolta

«Il generale Figliuolo si è mostrato disponibile ad approfondire questa nostra richiesta – ha commentato il governatore Cirio – Lo ringrazio, perché è stato un incontro caratterizzato da pragmatismo e concretezza, gli elementi necessari a dare una svolta. Apprezziamo la semplificazione che è stata avviata con il nuovo modulo per il consenso informato, ridotto a due pagine, un impegno sul quale è importante insistere. Gli abbiamo anche illustrato il lavoro impostato con il sistema sanitario privato, che ci consentirà di ampliare i 137 punti vaccinali pubblici con altri 55 centri privati, oltre alla sinergia con le farmacie e gli oltre 820 medici di famiglia per la somministrazione presso i loro studi».

Al via la fascia 60-69 anni

«Dall’8 aprile daremo il via anche alle preadesioni della fascia 60-69 anni – ha proseguito il presidente Cirio – Abbiamo chiesto inoltre di poter vaccinare i nostri maturandi, per consentire un loro ritorno in classe almeno in questo momento così delicato del loro percorso scolastico. Parliamo di 35mila vaccini che saremmo in grado di somministrare subito, e su questa possibilità il generale Figliuolo si confronterà con il presidente Draghi. Il Piemonte sta ben operando ed è una delle grandi Regioni con le performance migliori, ma abbiamo bisogno di certezze».

L’importanza degli approvvigionamenti

Il generale Figliuolo ha sottolineato l’importanza degli approvvigionamenti con cui si concluderà il primo trimestre, circa 2,8 milioni di dosi a livello nazionale, preludio degli 8 milioni in arrivo nel mese di aprile per l’Italia. L’incontro è stato anche l’occasione per programmare una visita in Piemonte del generale Figliuolo subito dopo Pasqua, tra il 12 e il 18 aprile, in particolare per un sopralluogo nei possibili grossi hub vaccinali di Torino, ovvero Allianz Stadium, Valentino e Lingotto.

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