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Coronavirus fase 2, il ministro Speranza: Il Calcio è l’ultima preoccupazione «con oltre 400 morti al giorno le priorità sono altre»

Anche in una Fase 2 da Coronavirus ci sono delle priorità. E le ha ribadite il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha ricordato come il Calcio sia l’ultimo dei problemi. Prima le risorse per il territorio e i Covid Hospital

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Il ministro della Salute Roberto Speranza

Sono (siamo) tutti in attesa dell’arrivo della Fase 2 dopo lo scoppio dell’epidemia di Coronavirus Covid-19. In questi giorni non si parla praticamente d’altro, oltre ai soliti bollettini sui nuovi casi, i decessi e i guariti. Sull’argomento Fase 2, il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto alla trasmissione Circo Massimo a Radio Capital. Qui non ha parlato solo della questione Calcio, ma soprattutto delle risorse per il territorio, gli ospedali Covid, i morti, il Mes, la app Immuni e altre emergenze.

Il campionato di calcio

Tra tutte le discussioni su cosa dovrà e cosa non dovrà ripartire dal 4 maggio, l’inizio ufficiale della Fase 2, c’è quella che riguarda il campionato di calcio. Alla domanda dei conduttori di Circo Massimo a Radio Capital, se far ripartire il campionato, il ministro Speranza ha risposto: «Con più di 400 morti al giorno, con sincerità, e parlo anche da tifoso, questo è l’ultimo problema di cui possiamo occuparci. Le priorità del Paese sono altre».

Lavorare tutti insieme, in tutte le Regioni

Anche per quanto riguarda le Regioni, in questi giorni ci sono discussioni in atto. Per esempio, la Regione Veneto, con il governatore Zaia che scalpita per riaprire – si pensa infatti alla data del 27 aprile per la liberalizzazione di diverse attività all’aperto per i cittadini e altre per le aziende – e altre Regioni che fremono per lo stesso motivo. Ma il ministro Speranza avverte, sempre dei microfoni di Radio Capital: «Lavorare insieme, guai a divisioni». Queste, sottolinea Speranza, «sono riflessioni, anche di natura costituzionale, che faremo con grande profondità un attimo dopo che sarà chiusa l’emergenza. Ora è il momento di lavorare insieme, senza alcuna polemica, gomito a gomito». Oggi, prosegue il ministro Speranza, «è il momento in cui dobbiamo unire il Paese» e non dividerlo. «Ieri nel nostro Paese ci sono state oltre 400 persone morte per il Coronavirus. Di fronte a una situazione del genere non si fa polemica o altro».

Una sfida tremenda e senza precedenti

Quella del Coronavirus, ha poi commentato Speranza, è una sfida tremenda e senza precedenti che «è arrivata al nostro Paese e al mondo intero».  Avvisando che «tutto si può fare in questa sfida tranne che inutili polemiche senza senso. Oggi dobbiamo lavorare insieme, con tutte le Regioni del nostro Paese, gomito a gomito, per dare una risposta. Quando saremo fuori da questa emergenza ci siederemo e vedremo quali sono le soluzioni costituzionali migliori».

Sulla Fase 2: la battaglia non è vinta

Alla domanda sulla Fase 2, ai microfoni di Circo Massimo, il ministro Speranza ha risposto: «Abbiamo tutti insieme approvato le norme perché il 4 maggio sia una data attorno alla quale dobbiamo costruire questa fase 2. Mi auguro che al più presto ci possa essere un incontro tra le forze sociali e con loro irrobustire il documento del 14 di marzo che ci ha aiutato in queste settimane difficili per avere sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma voglio essere chiaro su un punto: la battaglia non è vinta».

Piena fiducia a Conte sul Mes

Alla domanda sul Mes e su Conte, il ministro Speranza ha poi risposto «Siamo in una trattativa molto delicata. Il ministro Gualtieri ha fatto un lavoro importante, ma la partita decisiva è quella di giovedì. Diamo piena fiducia a Conte, credo che sia nelle condizioni di spostare l’asse. Sosteniamo il [suo] lavoro».

La app Immuni, anche per il dopo Coronavirus

Ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital si è anche parlato della nuova app “Immuni” (di cui abbiamo parlato anche noi, vedi QUI). Al riguardo, il ministro Speranza ha detto: «è stato già firmato il contratto così che possa accelerare nel più breve tempo possibile. L’app è uno degli strumenti: in questa vicenda non c’è una mossa salvifica. Oltre alla prima funzione essenziale di tracciare i contatti, l’app potrà essere molto utile per rafforzare la sanità digitale del nostro Paese. L’app Immuni – ha poi aggiunto il ministro della Salute – può andare anche al di là del Covid, immaginando come il paziente a casa possa avere una modalità di comunicazione diretta con il medico e le strutture sanitarie. Credo ci aiuterà anche a colmare un divario sul terreno della sanità digitale». Infine, il ministro Speranza parlando delle mosse del Governo conclude con un accenno al vaccino per il Covid-19 che, secondo lui, «sarà la vera mossa».

Immagine di copertina credit: Governo Italiano – Consiglio dei Ministri

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