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Ci aspettano mesi difficili e il pericolo non è scampato: l’avvertimento del ministro della Salute

Coronavirus Covid-19, la situazione è drammatica nonostante le avvisaglie di miglioramento. La dichiarazione del ministro Speranza sui mesi difficili che ci aspettano e di come sia fondamentale rispettare le norme di contenimento

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Coronavirus: ci attendono tempi difficili

Nelle ultime ore la situazione guarigioni da Coronavirus Covid-19 pare stia migliorando in alcune regioni – tra cui proprio il Piemonte. Tuttavia, non bisogna affatto abbassare la guardia, perché il pericolo non è per niente scampato. Non bisogna pertanto indugiare in comportamenti che possano mettere a rischio la salute e la vita di tutti, come per esempio andarsene in giro violando le norme di contenimento – come purtroppo è accaduto in questi giorni anche a Torino – e per cui ora ci saranno controlli ancora più serrati. dal ministro della Salute Roberto Speranza il monito ad attenderci ancora tempi difficili.

La situazione resta drammatica

«Dobbiamo dire la verità. La situazione resta drammatica. L’emergenza non è finita. Il pericolo non è scampato – avverte il ministro Speranza – Ci aspettano mesi ancora difficili. Il nostro compito è creare le condizioni per convivere con questo virus. Ecco, il verbo giusto è convivere. Almeno fino a quando non avremo il vaccino o una cura». Il messaggio del ministro della Salute è chiaro ed è un invito a rispettare le misure di contenimento da troppe persone ancora disattese.

Avremmo perso almeno 30mila vite

A ribadire come siano importanti le misure di contenimento del Coronavirus Covid-19 e come sia altrettanto importante rispettarle è il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, il quale sottolinea come «Senza le misure intraprese, uno studio autorevole ha definito che avremmo perso almeno 30mila vite. Quanto messo in atto è servito a contenere la diffusione epidemica e a ridurre il numero dei nostri concittadini deceduti e quelli costretti a ricorrere alla terapia intensiva. Il ministro Speranza – prosegue Locatelli – ha ricordato l’importanza di rispettare le norme di distanziamento sociale. Ma il sindaco di Milano ha sottolineato l’incremento degli spostamenti. Ognuno di noi deve avere dei comportamenti improntati al più alto senso di responsabilità individuale. È l’unico modo per onorare la memoria dei nostri concittadini che hanno perso la vita».

La questione dell’Italia centrale e meridionale

Il presidente Locatelli ha anche avuto un pensiero a quanto accaduto nel resto d’Italia: «in Italia centrale e meridionale – fa notare – c’è stata la capacità del sistema sanitario di contenere una crescita importante del numero di soggetti infetti. Non era scontato ottenere questo risultato. Il primo obiettivo era abbassare R con zero per portarlo a uno, ossia ogni positivo ne contagia solo un altro. Questo obiettivo è stato raggiunto, ora vogliamo andare oltre, ancora di più ridurre questo dato e portarlo sotto uno, per avere l’evidenza che la diffusione epidemica nel Paese si è quantomeno assestata come incremento giornaliero, meglio ancora declina. Per un po’ di mesi dovremo convivere con questa infezione, ovviamente l’obiettivo è ridurre sempre di più questo numero».

Immagine di copertina rappresentativa. Credit: pixabay-fernando-zhiminaicela

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