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Curiosità

Auguri ZOOM: il bioparco di Torino compie 10 anni. Le foto e i video dei momenti più belli

Zoom è il primo bioparco immersivo d’Italia. Si trovano 300 animali che vivono in habitat creati ad hoc per consentire loro di vivere in piena libertà. Vi raccontiamo la storia del suo fondatore, ma anche della tigre Silvestro e Kiwi e Koko, i 2 cuccioli siamanghi

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TORINO – Un servizio fotografico in omaggio a uno dei bioparchi più belli della nostra penisola. Nato ben 10 anni fa, sabato scorso ha festeggiato il suo compleanno. Con i suoi 160mila metri quadri di ambiente naturale, conta 300mila visite all’anno (di cui, 2 milioni solo nell’agosto 2018). È stato uno dei primo parchi a ospitare, oltreché gli animali, anche una sezione dedicata al divertimento degli esseri umani con 2 piscine e 2 spiagge. E, come spiegato in questo articolo, ora propone un’idea unica: soggiornare in mezzo alla natura, in una lussuosissima “tenda” perfettamente adatta anche ai climi più estremi. Il tutto per poter vivere un’esperienza da favola e risvegliarsi insieme al canto naturale degli uccellini (e non solo).

Cos’è zoom

Una struttura unica sul territorio nazionale che da un decennio fa vivere al visitatore il fascino e le emozioni della natura in un viaggio evocativo in Africa e Asia, continenti simbolo di biodiversità gravemente a rischio. Una grande opera la cui realizzazione ha richiesto grandi sforzi economici – 40mln sostenuti grazie a capitali privati, banche e fondi di private equity – e forti ideali da parte di un unico soggetto privato in questi 10 anni di attività.

L’idea

L’idea nasce nell’anno 2009 da Gian Luigi Casetta, ingegnere presso il Politecnico di Torino con Master in Business Administration presso IESE (Barcellona). Nel 1994, dopo 2 anni di permanenza in Africa, numerosi viaggi tra Nairobi e Mombasa e poi in America, Casetta decide di abbandonare la sua carriera di manager nella divisione Strategy & Development di Andersen Consulting per imbarcarsi in una nuova avventura.  «In questi anni abbiamo visto il parco ampliarsi, crescere in numero di dipendenti, arrivati a 150, e affermarsi come eccellenza del territorio – dichiara Gian Luigi Casetta – riconosciuta sia per la qualità dei servizi e delle proposte offerte sia per l’impegno scientifico e la formazione che si è tradotto in oltre 100 tesi, con le Università di tutta Italia, e 20 pubblicazioni scientifiche internazionali. Da oggi continuerò a percorrere la strada che ho delineato nel 2009 (anno di apertura del parco) continuando a far crescere questa realtà nella quale credo fortemente per la sua valenza turistica, culturale ed educativa, in un’epoca fortemente digitalizzata dove le esperienze sono sempre più virtuali ma cresce il bisogno di esperienze reali. Ritengo che solo attraverso l’esperienza diretta e la conoscenza dal vivo degli animali – prosegue Casetta – si può imparare il rispetto e la conservazione delle diverse specie, molte delle quali a forte rischio d’estinzione. Sono fiducioso per lo sviluppo degli zoo in Italia e nel Mondo che vede tramontare sempre più il vecchio modello di zoo con l’esposizione di animali rinchiusi in gabbie, a favore di un modello basato sull’edutainment per imparare a conoscere, rispettare e conservare attraverso un’esperienza positiva e divertente».

Un progetto di riconversione

Studiò così un progetto di riconversione dell’attività del padre Giuseppe, il parco precedentemente noto come Laghi Baite, situata alle porte di Torino: un’area realizzata nel 1969 su un terreno adibito a discarica che il padre trasformò in un’oasi verde per le famiglie torinesi di quegli anni ’70 riuscendo a realizzare un progetto dal forte impatto ambientale, con forti ricadute economiche sul territorio, che il figlio ha poi portato avanti con un nuovo progetto innovativo, continuando l’impresa iniziata 40 anni prima dall’attività di famiglia che ha coinvolto 4,3 mln di visitatori. Il progetto prevedeva la riconversione di uno spazio ludico immerso nel verde a un’area innovativa, educativa ed esperienziale, un bioparco ispirato al moderno concetto della zoo-immersione.

Animali in libertà

Lontano dagli zoo tradizionali e progettato per la protezione delle specie a rischio di estinzione, si sviluppa su 160.000mq senza gabbie e recinzioni, ma con exhibit che riproducono fedelmente i luoghi di origine degli animali, Africa e Asia, per conoscere le specie e i loro habitat attraverso l’esperienza diretta e l’educazione alla conservazione, entrando in contatto con gli animali in totale sicurezza, separati solo da barriere naturali. ZOOM Torino diventa fin da subito membro EAZA (European Associations of Zoos and Aquaria), importante associazione internazionale che sviluppa programmi di riproduzione controllata di animali a rischio estinzione a fini conservazionistici e campagne annuali di sensibilizzazione e raccolta fondi.

300 animali in habitat ricreati ad hoc

Il bioparco oggi ospita oltre 300 animali di 84 specie, provenienti da strutture EAZA, che vivono nei loro habitat ricreati ad hoc per loro: 11 di cui 9 terrestri e 2 acquatici, rappresentativi di due continenti Asia e Africa. Gli habitat sono stati aperti in maniera modulare durante i 10 anni di attività: circa ogni anno infatti è stata inaugurata una nuova ambientazione in modo da privilegiare la qualità dei processi costruttivi e garantire una gestione ottimale degli arrivi delle diverse specie animali. Gli 11 habitat: Serengeti, Hippo Underwater, Madagascar, Asia, Anfiteatro di Petra, Baia dei Pinguini, Bolder e Malawi Beach, Fattoria del Baobab, Tempio delle Tigri, Lontre di Manakara.

La storia della tigre Silvestro

Fu Silvestro, una tigre già presente da qualche anno ai Laghi Baite, che ispirò Gian Luigi nella realizzazione di bioparco immersivo. Ed è proprio Il Tempio delle Tigri il primo habitat ad essere stato costruito e aperto al pubblico. Oggi l’habitat ospita i fratelli Yuri, Khan e Boris Koshka, tre tigri siberiane, arrivati da un parco danese dopo la morte di Silvestro avvenuta all’età di 18 anni, un vero e proprio record dal momento che le tigri vivono in media 12 anni. Le tigri rappresentano il cuore del parco, e sono presenti anche nel logo (la m tigrata) e per questa specie è attivo il sostegno di progetti di conservazione in natura attraverso la collaborazione con 21st CENTURY TIGER, iniziativa nata nel 1997 dalla collaborazione tra Dreamworld Wildlife Foundation, Zoological Society of London e Global Tiger Patrol.

Ogni anno, una storia nuova

Nel 2009 apre anche la Baia dei Pinguini e Bolder Beach, il primo dei 2 habitat acquatici, che riproduce una delle spiagge più popolari della Penisola del Capo in Sudafrica e che ospita una colonia di 40 pinguini africani.

Il 2010 è l’anno di costruzione dell’Anfiteatro di Petra, habitat che celebra la falconeria, dove si possono ammirare le circa 14 specie di rapaci diurni e notturni, durante un’emozionante dimostrazione di volo, e che può ospitare fino a 800 persone.

Tra il 2009 e il 2010 fu invece realizzata La fattoria dei baobab, dall’ambientazione tipicamente subsahariana, dove è possibile ammirare le enormi corna del bue dei Watussi e le divertenti zampe zebrate del raro asino somalo.

Asia, con l’isola di Sumatra, eccellente esempio in natura di biodiversità, fu invece costruita tra il 2010 e 2011 per raccontare la Giungla Asiatica. Un habitat che ospita diverse specie animali, tra cui una famiglia di siamanghi – con i cuccioli  Kiwi e Koko – differenti specie di cervi, antilopi, gru e istrici. Kiwi e Koko rappresentano le Giornate Mondiali dedicate alle specie a rischio e all’ambiente: Kiwi è nato durante la Giornata Mondiale per la biodiversità e Koko durante la Giornata Mondiale dei Gibboni.

Tra il 2011 e il 2012 fu realizzato Madagascar – l’habitat immersivo per eccellenza che offre al visitatore la possibilità di un walking through per conoscere la popolazione di lemuri che lo abitano. Uno degli habitat più amati dai visitatori, è stato il primo ad ospitare in Italia 5 diverse specie di lemuri.

Nel 2013 fu aperto Serengeti, il primo ed unico habitat multi-specie dedicato agli erbivori e ai volatili della savana africana, visitabile a piedi in Italia in un’area di circa 15.000 mq. Qui, fino al 2015 visse Freddy, un esemplare di rinoceronte bianco, morto di vecchiaia, e la sua presenza fu l’occasione per avviare la prima e importante raccolta fondi a favore di SAVE THE RHINO, Organizzazione internazionale a favore della salvaguardia del rinoceronte, e AIEA, Associazione Esperti d’Africa guidata dal primo ranger italiano Davide Bomben. Nella primavera 2018 sono arrivati al parco i fratelli Jan e John, due rinoceronti bianchi provenienti da una struttura zoologica inglese EAZA, il cui viaggio è stato seguito e documentato dalla giornalista del TG5, e autrice del programma domenicale l’Arca di Noè. In 5 anni sono stati raccolti e donati oltre 15mila euro per la salvaguardia del rinoceronte in natura e sono state attuate campagne di sensibilizzazione dei visitatori insieme a WWF Young Italia e AIEA.

Il 2014 è invece l’anno di Hippo Underwater, l’habitat che permette di osservare gli ippopotami sott’acqua in mezzo a migliaia di pesci tropicali colorati. Si tratta del primo habitat italiano dedicato agli ippopotami con una visione subacquea e il primo habitat mondiale che ospita una vasca all’aperto con ippopotami e oltre 2.000 pesci tropicali (Ciclidi). L’habitat Hippo Underwater ospita una coppia di ippopotami:  un maschio e una femmina.

L’Habitat “Le lontre di Manakara” fu realizzato nel 2015 e qui vivono 8 lontre, una coppia che proprio qui ha creato una nuova famiglia. L’area prende il nome da Manakara, città di pescatori che si trova sulla costa sud-orientale del Madagascar.

Il 2017 è l’anno di costruzione di Malawi Beach, il secondo habitat acquatico che riproduce fedelmente il paesaggio dell’africano Lago Malawi simbolo di biodiversità e dichiarato patrimonio dell’Unesco. Qui il visitatore può vivere un’avventura incredibile coi ciclidi, pesci tropicali endemici del lago africano, i piranha erbivori (novità 2018), scoprire le razze e avere una visione subacquea degli ippopotami durante la propria esperienza acquatica.

Cosa trovare, oggi, da Zoom

11 habitat fedelmente ricostruiti che rappresentano due continenti, Asia e Africa: Serengeti, Hippo Underwater, Madagascar, Asia, Anfiteatro di Petra, Baia dei Pinguini, Bolder e Malawi Beach, Fattoria del Baobab, Tempio delle Tigri, Lontre di Manakara.

2 piscine immersive, asset innovativo per un bioparco e prima esperienza in Italia di connubio tra parco e aree acquatiche, dove nuotare accanto a pinguini e ippopotami o immersi tra ciclidi e piranha erbivori.

3 festival estivi, i Night Safari Festival, con il coinvolgimento di ospiti internazionali del calibro di Emir Kusturica, Bombino, Irene Grandi, Vinicio Capossela, Gilberto Gil e il cirque nouveau de Les Farfadais, per raccolta fondi a favore del rinoceronte bianco e delle tigri.

3 edizioni di ZOOMaginario, realizzato in collaborazione con Paratissima, dove l’arte contemporanea si univa alla natura, e 3 opere permanenti nel parco.

30mila euro raccolti per la conservazione di specie a rischio, di cui 10mila per finanziare la costruzione di una clinica mobile per le tigri in Siberia e 15mila per la formazione di ranger in Africa a tutela dei rinoceronti.

1 film ambientato al parco: La Luna su Torino, diretto da Davide Ferrario

1 viaggio con Luigi Pelazza de Le Iene per scovare i bracconieri in Namibia

1 viaggio con Maria Luisa Cocozza de L’Arca di Noè (TG5) per seguire il viaggio di 2 rinoceronti dall’Inghilterra all’Italia.

7 Extra Experience, esperienze uniche di avvicinamento degli animali: Giraffe feeding, A tu per tu con le tartarughe, Diventa falconiere, Rino da Vicino, Tour privato in Madagascar, Snorkel Experience, Un giorno da keeper.

1 Extra Experience unica in Europa: Snorkel Experience, per nuotare tra ciclidi africani e piranha erbivori.

10 talk con i keeper, per scoprire tutto sugli animali e sugli habitat direttamente dalla voce degli esperti: primo bioparco italiano a proporre questa forma di edutainment.

La ricerca scientifica di Zoom

ZOOM Torino sostiene progetti di ricerca, formazione e conservazione in situ (progetti attivi che si attuano direttamente negli habitat naturali e che si appoggiano anche ai dati raccolti durante i monitoraggi ex-situ) e dal 2015 ad oggi ha raccolto oltre 30.000 euro per i progetti di conservazione in natura che il bioparco sostiene tra i quali: SAVE THE RHINO, Organizzazione internazionale a favore della salvaguardia del rinoceronte, AIEA, L’Associazione Italiana Esperti d’Africa, SANCCOB (The Southern African Foundation for the Conservation of Coastal Birds) organizzazione no-profit per la conservazione degli uccelli marini, 21st CENTURY TIGER: iniziativa nata nel 1997 dalla collaborazione tra Dreamworld Wildlife Foundation, Zoological Society of London e Global Tiger Patrol per raccogliere fondi da destinare a progetti di conservazione in natura della tigre, GIRAFFE CONSERVATION FOUNDATION (GCF) fondazione inglese per la tutela, lo studio e la preservazione delle giraffe in natura, VOLOHASY, Progetto di conservazione a favore della biodiversità e della salvaguardia dei lemuri in Madagascar.

100 studi e 20 pubblicazioni scientifiche

ZOOM è riconosciuto per l’impegno scientifico con oltre 100 studi con le Università e 20 pubblicazioni scientifiche internazionali. Con la creazione dei festival estivi Night Safari Festival è stato inaugurato un format innovativo per la raccolta fondi a favore delle specie a rischio estinzione. Il format è stato precedentemente utilizzato da realtà internazionali di rilievo come lo zoo di Singapore e di San Diego. Nei prossimi anni, come scritto nel masterplan del 2009, vedrà la luce anche una vera e propria Fondazione per la ricerca e la conservazione.

Infine, l’arte

Per i 10 anni del parco, ZOOM ha chiesto la realizzazione di una performance artistica ispirata ai suoi valori: Conoscere, imparare, conservare. Dal 13 aprile, nei weekend e tutti i giorni dal 20/4 al 27/4, prenderà così vita JHuman Jungle, scritto e diretto da Milo Scotton, artista e regista che ha fondato la compagnia ArteMakia. Lo spettacolo affronta le tematiche ambientali con ironia e intelligenza al seguito delle vicende dell’esploratrice Mooz: l’abbandono dei rifiuti in natura, il maltrattamento degli animali, la distruzione del bello per l’egoismo umano del possesso. Temi importanti che vengono affrontati attraverso lo sviluppo di una storia pensata per tutti, tra meraviglia ed acrobazie, poesia e virtuosismi. Mooz rappresenta l’umanità intera, con la sua voglia di conoscere ed esplorare, ma anche capace di rovinare e deturpare per disattenzione. Lo spettacolo rappresenta il suo viaggio di formazione, per una crescita interiore che la conduce, grazie all’incontro con le diverse tribù animali, a trarre insegnamenti durevoli.

Le date degli spettacoli

Lo spettacolo Jhuman Jungle si svolge nel weekend 13-14 aprile e tutti i giorni dal 20 al 27 aprile. Nel periodo estivo, i sabato sera di luglio, lo spettacolo Jhuman Jungle avrà nuovamente luogo, ma in una versione serale. Dal 28 aprile al 1° maggio va in scena Jungle Show dei Jungle Brothers, spettacolo di teatro acrobatico africano. Un vibrante show presentato da cinque acrobati di Nairobi che porta i visitatori alla scoperta del più affascinante dei continenti.

In Kenya esiste da anni l’associazione Sarakasi che promuove ogni forma di spettacolo popolare nelle pur difficili condizioni sociali di quei paesi. Incredibile a dirsi, questa terra produce acrobati di ottimo livello che lasciano trasparire la propria voglia di vivere anche mentre danzano e saltano a tempo di musica etnica. Che girano per tutto il mondo entusiasmando il pubblico di ogni età in piazze, strade, circhi e teatri. Oltre a formidabili esercizi acrobatici a corpo libero si esibiscono anche con giochi di fuoco, limbo acrobatico, salti mortali con la corda e tuffi nei cerchi.

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