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Ti piace il formaggio d’alpeggio? È uscita la Guida ai Caseifici d’Alpeggio in provincia di Torino. Scaricala gratis

Per tutti gli amanti delle cose buone e genuine, oltre che tradizionali del territorio, è appena stata pubblicata la Guida ai Caseifici d’Alpeggio 2019 presenti nella zona a ovest di Torino con le Valli di Susa, Pellice, Chisone, Germanasca, Sangone…

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Ci sono prodotti del territorio che vanno valorizzati. Uno di questi è il formaggio d’alpeggio o, meglio, i formaggi d’alpeggio – dato che sono diversi tipi. A farli conoscere e apprezzare al grande pubblico è ancora una volta la Guida ai Caseifici d’Alpeggio di cui è appena stata pubblicata dall’ASLTO3 la nuova edizione 2019. Se pertanto siamo alla ricerca di un formaggio d’eccezione e altri prodotti lattiero caseari, che non sia il solito prodotto industriale dal sapore tutto uguale, e che sia realizzato con latte di qualità, ecco allora che la Guida diviene un prezioso consigliere. Ecco cosa ci troviamo dentro e come scaricarla gratis.

La Guida ai Caseifici d’Alpeggio

L’edizione 2019 della Guida ai Caseifici d’Alpeggio si rinnova e si aggiorna nelle schede relative agli alpeggi presenti sul territorio. Quando si parla di caseifici, non ci si riferisce soltanto al formaggio ma a tutti i prodotti lattiero caseari che questi producono. La Guida nasce per rispondere a molte domande: per esempio, dove si trovano gli alpeggi? Come raggiungerli? Quali animali allevano e che cosa producono: latte, ricotta, quali formaggi? Nella nuova Guida troviamo dunque la risposta e queste e altre domande. La pubblicazione è a cura del Direttore Generale dell’ASLTO3 dott. Flavio Boraso e dei Direttori delle aree veterinarie di riferimento dott. Dario Ariello e dott. Stefano Gatto. Rispondendo a molti interrogativi e curiosità, la pubblicazione «si presenta come una vera e propria guida turistica, da consultare in cerca di spunti per una passeggiata alla scoperta delle produzioni tipiche locali – spiega una nota dell’ASLTO3 – La prima parte contiene numerose e interessanti informazioni sull’attività d’alpeggio, sulle razze allevate nelle nostre montagne, sulle produzioni tipiche, dal Plaisentif al Sarass del Fen, dalla Toma al Cevrin, e sul sistema di controlli svolti dai servizi veterinari. Alle schede dei singoli alpeggi è invece dedicata la seconda parte della guida, organizzata per aree geografiche e contenente indicazioni dettagliate sulle caratteristiche degli alpeggi, le specie allevate e le produzioni casearie, sicure e certificate, che vi si possono trovare. Il tutto corredato da indicazioni su mappa e descrizione del percorso per raggiungere l’alpeggio, preferibilmente a piedi». Insomma, una vera e propria “bibbia” delle produzioni d’alpeggio.

La nuova edizione della Guida ai Caseifici d’Alpeggio

Nella nuova edizione 2019 della Guida ai Caseifici d’Alpeggio troviamo i dati aggiornati sui caseifici e i loro conduttori. Inoltre, quest’anno la Guida si arricchisce dell’inserimento dei caseifici stanziali di alta quota – ossia quelli aperti tutto l’anno – che si trovano sul territorio montano al di sopra dei 1000 m  s.l.m. e che sono «comparabili, per tipologia di produzione, caratteristiche strutturali e ubicazione, ai caseifici d’alpeggio». Ne sono stati inseriti 7, e si tratta di caseifici stanziali annessi ad allevamento che producono prodotti lattiero caseari tutto l’anno. Si trovano in Val di Susa e in Val Chisone – in particolare nei comuni di Sauze di Cesana, Cesana, Pragelato e Usseaux.

Valorizzare i prodotti e renderli sicuri per il consumatore

«La Guida nasce nell’ottica di integrare i compiti autorizzativi e di sorveglianza igienico sanitaria propri di ogni azienda sanitaria locale con quelli di valorizzazione delle produzioni stesse, sicure e controllate – spiega il Direttore Generale ASLTO3 Flavio Boraso – Vogliamo invitare idealmente il cittadino o il visitatore occasionale alla scoperta di un patrimonio eccezionale come quello della produzione di alimenti di origine animale, in particolare il latte e i prodotti derivati dalla sua trasformazione, coniugando un’attività di promozione del benessere come quella di una camminata in montagna, con la sicurezza alimentare che passa attraverso i controlli che i nostri veterinari e i nostri tecnici effettuano sugli allevamenti e sui prodotti. Vogliamo inoltre contribuire, con questa guida, a rendere omaggio ai nostri margari, che hanno scelto una professione spesso faticosa e difficile, attraverso la quale riescono a mantenere vivo il prezioso patrimonio di tradizioni e saperi legato alla montagna, in un contesto territoriale che è parte di un più vasto scenario regionale, a sua volta terra d’origine della più qualificata produzione casearia italiana».

Formaggio d'alpeggio
Formaggio d’alpeggio

Un numero di caseifici d’alpeggio da fare invidia

I caseifici d’alpeggio presenti in questo territorio sono davvero tanti. «Nel territorio dell’Asl TO3 – sottolinea nella prefazione alla nuova edizione 2019 l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi – è presente il maggior numero di caseifici d’alpeggio registrati e riconosciuti in tutto il territorio piemontese: 72 caseifici su 259 (27%). I siti di alpeggio sono 287, dove monticano ogni anno oltre 18mila bovini e più di 36mila ovini e caprini. Sono numeri che danno l’idea di un mondo il più delle volte sconosciuto, nonostante rappresenti la radice delle nostre ancestrali tradizioni agricole, tuttora quanto mai presenti e vitali. Questa Guida – prosegue Icardi – assolve al prezioso compito di accompagnare il lettore alla scoperta delle realtà malgare, non solo sul piano turistico, ma anche e soprattutto su quello culturale e sanitario. È importante che la Sanità pubblica sappia accompagnare l’escursionista, aiutandolo a distinguere il grado di affidabilità e salubrità dei prodotti lattiero-caseari che incontrerà lungo il cammino. Dietro a ogni formaggio e ricotta d’alpeggio prodotti a regime di legge, c’è un complesso lavoro del sistema sanitario che garantisce il benessere degli animali e la qualità del cibo».

I crediti della Guida ai Caseifici d’Alpeggio 2019

I testi della Guida ai Caseifici d’Alpeggio 2019 sono di Flavio Boraso, Dario Ariello, Stefano Gatto. Alla realizzazione della Guida hanno collaborato: Donatella De Somma, Andrea Bonansea, Riccardo Prato, Paola Grossi, Cinzia Fumei, Riccardo Baldissera, Rolando Luigi, Paolo Berruto, Patrizia Vignetta, Mauro Bruno.
Fotografie: Stefano Gatto, Paolo Berruto, Carlo Altilia, Antonio Boscarato, Andrea Bonansea, Paolo Berardo, Corrado Tagliante, Riccardo Prato, Bartolomeo D’Alessandro, Katia Monnet. Le fotografie delle schede di alpeggio sono state fornite in gran parte dai titolari dei caseifici di alpeggio citati in ogni singola scheda. Alcune fotografie di prodotti tradizionali (formaggi) sono tratte dal sito www.piemonteagri.it. Foto di copertina: Katia Monnet.
Redazione: Maria Dalla Vittoria, Cinzia Fumei, Luigi Pentenero.

Come scaricare la Guida ai Caseifici d’Alpeggio

La Guida ai Caseifici d’Alpeggio è composta di due parti, più diverse schede suddivise per ogni valle. Tutti i file, in Pdf e Jpg sono scaricabili gratuitamente sul sito dell’ASLTO3, a questo indirizzo.

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