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Pasqua Vegana? No, grazie: solo il 3% degli italiani rinuncerà alla carne

Un’indagine della Coldiretti evidenzia come la Pasqua degli italiani sia tradizionale. Solo il 3% sceglie di non mangiare carne. Tutte le risposte degli italiani sul menu di Pasqua

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Pasqua all’insegna della tradizione per la stragrande maggioranza degli italiani. A dirlo è la Coldiretti che ha condotto un’indagine sul menù di Pasqua e Pasquetta nel nostro Paese. Secondo quanto emerso, soltanto il 3% dei connazionali opterà per un menu vegano (vegan) o vegetariano. Al contrario, ben l’80% degli italiani rispetterà la tradizione – quella che nelle diverse regioni presuppone che sulle tavole vi sia posto per carne, salumi, uova e formaggi, che possono essere consumati tal quali o quale ingrediente delle ricette storiche regionali.

L’indagine Coldiretti sul menu di Pasqua

La tendenza a rispettare la tradizione a tavola, da parte degli italiani, emerge chiara da un’indagine Coldiretti/Ixe’ condotta in occasione dell’iniziativa ‘Qualità e origine in tavola’. L’evento, organizzato con il Codacons alla vigilia della Pasqua con gli agrichef di Campagna Amica, i cuochi contadini, tutti impegnati a far conoscere i segreti delle ricette tramandate da generazioni nelle campagne. Dall’indagine della Coldiretti emerge anche che a Pasqua, nonostante l’avvicinarsi dell’estate e della fatidica ‘prova costume’, «sono comunque pochi gli italiani che restano a dieta e scelgono un menu light ipocalorico (5%), mentre altri, a causa di allergie o scelte personali, escludono alcuni alimenti come olio di palma, saccarosio o scelgono cibi senza glutine (5%)».

Le Colombe sempre presenti

Oltre ai cibi tradizionali per antipasti, primi e secondi, sulle tavole degli italiani non mancheranno i dolci come la classica Colomba (di cui un test sulla qualità appena pubblicato). Questo altrettanto tradizionale dessert troverà posto nella pancia del 70% delle famiglie, a parimerito con le Uova di Pasqua di cioccolato. Non da meno, però, sono le uova vere. Queste, preparate sode per la colazione, dipinte a mano per abbellire le case e le tavole apparecchiate, saranno «soprattutto impiegate in ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali sono infatti», continua la Coldiretti, che sottolinea come saranno «circa 400 milioni le uova ‘ruspanti’ consumate durante la Settimana Santa. Una presenza che varia nei menu delle diverse regioni dove molto diffusi per l’occasione sono i salumi: dalla corallina laziale alla finocchiona toscana, dalla soppressata calabrese al salame napoletano, ingrediente immancabile del Casatiello. Rilevante anche il consumo di formaggi a partire dal pecorino servito tal quale, ma anche come ingrediente di preparazioni salate tipiche come la pizza di Pasqua delle Marche o dell’Umbria e le torte rustiche del Sud Italia».

Si sceglie ancora l’agnello

Nonostante le numerose Campagne contro l’uccisione degli agnelli per Pasqua, tra gli italiani la carne di carne di agnello – sostiene la Coldiretti – è «la portata più attesa sulle tavole pasquali. Una presenza antica della tradizione gastronomica italiana, come dimostrano anche i piatti della transumanza tramandati da secoli (in Abruzzo agnello cacio e ova, il molisano agnello sotto il coppo e l’abbacchio alla scottadito del Lazio). Tra le ricette più gettonate a base di carne di agnello in cucina per l’occasione ci sono – continua la Coldiretti – gli arrosticini alle costolette panate, dalla più tradizionale teglia al forno con patate alla cacciatora, dall’agnello brodettato alle polpettine pasquali con macinato di agnello del Trentino fino al Cutturiddu pugliese, l’agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, ma anche gli gnocchi al sugo di castrato e le tagliatelle al ragù di agnello. Molte di queste specialità sono servite nei 23mila agriturismi presenti in Italia in molti dei quali è presente, grazie a Campagna Amica, la figura dell’agrichef, il cuoco contadino che in cucina utilizza i prodotti da lui stesso coltivati nella sua azienda dove l’accoglienza diventa un momento fondamentale per la promozione del territorio e del buon cibo, ponendo la massima attenzione sulla valorizzazione dei prodotti locali e sulle ricette tradizionali».

In cucina vince il legame con il territorio

Convinzioni personali a parte, «il legame con il territorio nella scelta degli ingredienti da utilizzare in cucina è diventato un elemento determinante di successo per la ristorazione», ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che si tratta di una tendenza che «va accompagnata da scelte legislative rivoluzionarie come l’estensione a tutta la ristorazione dell’obbligo di indicare nei menu la provenienza dei prodotti agricoli utilizzati nelle ricette».

Cosa scelgono quest’anno gli italiani per il pranzo di Pasqua?

Ecco le risposte degli italiani intervistati:
sceglierò un menu tradizionale: 80%
sceglierò un menu light, leggero, ipocalorico: 5%
sceglierò un menu vegetariano, vegano: 3%
sceglierò un menu che preveda cibi senza glutine/senza saccarosio, ecc.: 5%
non so/non ho ancora deciso: 7%.

Fonte: Indagine Coldiretti/Ixe’

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