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Nuovo DPCM, l’Italia divisa in zone: rosse, arancioni e gialle. Cosa toccherà al Piemonte

Il premier Conte ha firmato il nuovo Dpcm, di cui verrà data lettura oggi. L’Italia sarà divisa in zone: rosse, arancioni e verdi a seconda della gravità della pandemia. Cosa tocca al Piemonte

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Nuovo Dpcm e Italia divisa in zone

Il nuovo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte sarà in vigore da domani, giovedì 5 novembre, e lo resterà sino al 3 dicembre 2020. Da quanto emerge, l’Italia sarà divisa in zone: rosse, arancioni e gialle a seconda della gravità della pandemia e dell’Indice RT. Così, per alcune Regioni, si prospetta lo spettro del lockdown generalizzato.

Le zone che divideranno l’Italia

Le nuove misure d’emergenza sono ormai pronte. E oggi si deciderà chi e come verrà isolato, o inserito nella più temuta Zona Rossa e chi, invece, farà parte delle altre due zone. I provvedimenti adottati avranno una durata minima di 15 giorni – per cui se una Regione fa parte della Zona Rossa vi resterà per almeno due settimane. Tuttavia, i dati saranno valutati su base settimanale.

Per tutte le Regioni d’Italia, coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00.

La sorte del Piemonte

Sulla base dei dati disponibili si può già anticipare che purtroppo il Piemonte farà parte della Zona Rossa, insieme a Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria.

Cosa comporta essere Zona Rossa

Nelle Regioni facenti parte della Zona Rossa, saranno vietati gli spostamenti in entrata e in uscita dalla regione stessa, compresi quelli all’interno del territorio. Saranno altresì vietati gli spostamenti sia con mezzi di trasporto pubblici che privati in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione: in sostanza, come in primavera, non si potrà uscire dal proprio comune. Fanno eccezione comprovate esigenze lavorative, di emergenza o salute, l’accompagnamento dei figli a scuola o la mancanza di servizi essenziali nel proprio comune: per questo dovrebbe tornare in vigore l’uso della autocertificazione.

Sempre nelle Regioni in Zona Rossa, ci sarà la DAD, o didattica a distanza, già a partire dalla seconda media – sono escluse le attività scolastiche in laboratori, quelle con minori disabili o con bisogni educativi speciali.

Bar, ristoranti, pub, pasticcerie, estetisti, barbieri e tutti i negozi che non vendono beni essenziali resteranno chiusi. Unica eccezione i parrucchieri, che possono rimanere aperti. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e la ristorazione con asporto sino alle 22:00.

Saranno invece aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli aeroporti e negli ospedali. Aperte anche le industrie. Attivi i servizi essenziali come farmacie, parafarmacie e supermercati (non centri commerciali). Chiusi anche i musei.

Come per il lockdown di primavera, si potrà svolgere attività motoria soltanto nell’area attorno alla propria abitazione. Rimane l’obbligo di rispetto del distanziamento e di indossare la mascherina. L’attività sportiva è consentita soltanto all’aperto e in forma individuale.

Cosa comporta essere Zona Arancione

A far parte della Zona Arancione dovrebbero esserci le regioni Puglia, Sicilia e Liguria. Si parla tuttavia anche di Veneto ed Emilia-Romagna.

Nella Zona Arancione considerata a rischio intermedio (così come per la Zona Rossa), bar, pub, ristoranti, pasticcerie e gelaterie resteranno chiusi sempre e non dopo le 18:00 come per la Zona Gialla. In queste Regioni resta comunque consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio o l’asporto sino alle 22:00 ma con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Salvi invece parrucchieri e i centri estetici. Chiusi anche i musei.

Anche qui sarà vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo le solite comprovate esigenze di lavoro, studio, salute o emergenza.

La didattica a distanza al 100% riguarderà solo le scuole superiori.

Per il trasporto pubblico, la capienza resta dimezzata al 50% su bus, metro e treni regionali.

Cosa comporta essere Zona Gialla

Nella Zona Verde, per il momento, rientrano tutte le altre Regioni italiane come per esempio, Toscana, Basilicata, Friuli-Venezia-Giulia, Sardegna.

In queste Regioni vi saranno meno restrizioni. Rimangono tuttavia l’obbligo di mascherina anche all’aperto e il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, valido per tutto il territorio nazionale.

Come per la Zona Arancione, anche nella Verde sarà attiva la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori. Capienza dimezzata al 50% su bus, metro e treni regionali.

Centri commerciali chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Fanno eccezione i negozi di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole.

Chiudono i musei e le sale mostre, le sale bingo. Niente crociere. Sospesi anche i concorsi pubblici, compresi quelli per la scuola.

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