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Treni del mare: il viaggio da incubo dei torinesi nel primo weekend estivo

Grandi ritardi, passeggeri schiacciati come sardine, nessun distanziamento sociale e tanto caldo. Il viaggio da incubo dei torinesi diretti al mare della Liguria nel primo weekend d’estate

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Treni del mare

TORINO – Presi d’assalto – letteralmente – i Treni del Mare nel primo vero weekend d’estate. Ma l’entusiasmo di migliaia di torinesi si è subito spento quando hanno dovuto fare i conti con diversi problemi che si sono creati prima, durante e dopo il viaggio. Il racconto di un viaggio da incubo.

Come sardine. E il distanziamento sociale?

Il tempo è stato favorevole per indurre migliaia di torinesi (e non solo) a voler fare una gita al mare. Così, i tanto famosi Treni del Mare, che vanno in Liguria, sono stati presi d’assalto: forse il successo inaspettato o non si sa bene che altro, hanno mandato in tilt Trenitalia. Così i passeggeri si sono ritrovati a dover dividere i vagoni con moltissime persone, tanto che sembrava di essere tornati ai tempi prima del Coronavirus, quando la distanza di sicurezza non si sapeva cosa fosse: infatti in molti hanno denunciato la mancanza di rispetto del distanziamento sociale. Senza contare il disagio di essere pigiati come sardine in una giornata molto calda come quella di ieri, 28 giugno.

Il viaggio da incubo

Per molti torinesi, quello del ritorno dal mare, è stato un viaggio da incubo. Secondo diverse testimonianze, nei vagoni si è visto di tutto: dagli assembramenti incontrollati ai litigi per l’insofferenza e il nervosismo per finire con gli ubriachi molestatori. Senza contare la scarsa presenza di passeggeri con indosso la mascherina. Insomma, un viaggio di ritorno allucinante. Reso ancora più insopportabile dai ritardi provocati pare da una rissa scoppiata tra un gruppo di giovani alla stazione di Albenga. E, secondo alcuni, senza il minimo controllo da parte del personale di Trenitalia.

Dal treno all’autobus

Uno dei treni del ritorno doveva partire dalla stazione di Savona alle 18:29. Ma alle 19:00 ancora non si sapeva nulla. Poi, la decisione, alle 21:00: tutti giù dal treno, si parte in autobus. Così, se si sarebbe dovuti tornare a Torino per le 21:10, i turisti si sono trovati a giungere a destinazione quasi tre ore dopo. Tanta rabbia e sconforto.

E i posti che non si dovevano occupare?

Come sappiamo, per via delle norme di distanziamento sociale, sui treni ci sono dei posti con il “bollino rosso” che vietano vengano occupati. Secondo numerose testimonianze, questa norma sui treni del mare per la Liguria (e viceversa) non è stata rispettata. Ma Trenitalia fa sapere che le cose non stanno proprio così, e che infine non ci sarebbe stata alcuna violazione perché proprio da venerdì scorso la Regione Liguria ha eliminato l’obbligo di distanziamento sociale su tutti i mezzi pubblici – per cui treni compresi. Ma basta un’ordinanza per far sì che il virus si adegui?

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