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A Cuorgnè il parroco si lamenta delle offerte: «i centesimi non scaldano»

Il parroco di Cuorgnè si lamenta delle offerte attraverso il bollettino parrocchiale: i centesimi non scaldano

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Protesta alquanto particolare diffusa attraverso il bollettino parrocchiale del canavese, sul fatto che negli ultimi tempi le offerte sono diminuite. Don Ilario, parroco a Cuorgnè,  è stato chiaro: «le offerte raccolte negli ultimi mesi durante le funzioni religiose dei sabati e delle domeniche si sono attestate sui 200 euro a settimana e con queste cifre non si potrà affrontare, nei mesi invernali, la spesa per il riscaldamento della chiesa di San Dalmazzo». Magari per colpa di una minor affluenza alle messe, un po’ anche la crisi, ma sta di fatto che nella questua si trovano sempre più pezzi di rame.

Il precetto che invita a sovvenire alle necessità della chiesa

Altre dichiarazioni del don:  «Non vogliamo mettere le tariffe sui sacramenti come si fa in altre diocesi – dice don Ilario – a Catania 500 euro per un matrimonio. C’è un precetto che invita a sovvenire alle necessità della chiesa”. Ecco, forse è venuto il momento di dare concretamente una mano».

E’ giusto o sbagliato forzare le offerte?

Io sono totalmente contrario a questo approccio: già non pagano tasse che dovrebbero. Ricevono l’8 per mille, e se proprio vi è la necessità potrebbero chiedere aiuto al vaticano! Penso sia proprio sbagliato forzare le offerte. Io non sono credente, ma mi pare proprio che vada contro gli ideali cristiani. 

Voi cosa ne pensate ? Giusto aiutare la chiesa di tasca propria o dovrebbero far girare i loro enormi fondi ? 

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1 Commento

1 Commento

  1. AnneB

    25 Settembre 2019 at 15:13

    Alla faccia della libera offerta!
    Tanto vale apporre in Chiesa un consuntivo spese e fare assemblee condominiali fra i fedeli!

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