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Curiosità

«Nella vita, le batoste, servono» …ed è bene impararlo fin da piccoli!

Brillanti perle di discorsi d’inaugurazione per il nuovo anno scolastico. Fra chat di classe e insegnanti, voi come ve la cavate?

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Quella dei genitori di oggi è, per lo più, una brutta razza.
Io non ho ancora avuto la fortuna di farne parte, ma vedo amici e colleghi terrorizzati dalle chat di classe e sento storie che hanno quasi del paranormale, di genitori che si perdono in un giustificazionismo spietato dei loro poveri cuccioli, di fronte a quei cattivoni stressati ed insensibili dei professori.

Dove è finito il senso dell’educazione?

Eppure della generazione dei genitori di oggi faccio parte anche io e posso solo pensare che gli indisciplinati e problematici bambini che erano un tempo, si ribellino ora di tutte le sgridate che hanno ricevuto, smarrendo del tutto il vero senso educativo dell’istituto scolastico.
Insomma, per quanto fare il “prof” abbia i suoi vantaggi, è davvero un lavoro che non riuscirei mai a fare e provo una profonda stima per chi invece persiste, scontrandosi tutti i giorni con una varietà di casistiche – e di genitori – di cui sarebbe bene fare a meno.

Triplice taglio dei pneumatici

Notizie di cronaca delle ultime settimane, non fanno che confermare questo attrito, che si è venuto a creare, fra l’istituzione scolastica coi suoi rappresentanti, e la classe dei genitori. Leggevo qualche giorno fa di una preside di Roma, che si è guadagnata addirittura il triplice taglio dei pneumatici dell’auto, per aver chiarito ai genitori che è importante facciano attenzione alle loro stesse azioni, perché i figli crescano persone migliori di quanto non siano loro.

Fatevene una ragione!

A questo proposito ho trovato altrettanto illuminante il discorso d’inizio anno con cui il direttore del Valsalice ha accolto studenti e famiglie quest’anno e di cui riporto alcuni punti salienti:
«Vostro figlio ha preso tre? Fatevene una ragione. Le legnate nella vita servono. L’educazione ha tempi lunghi, e passa anche attraverso le sconfitte. Se diamo una nota a vostro figlio, non abbiamo detto che è un delinquente. Gli facciamo notare qualcosa. Non drammatizzate. Quel voto non è un’onta né un’offesa, gli è stato dato perché cresca. Non venite a dirci che piange da ore in bagno per un brutto voto. A parte la scelta della location, preferireste che ridesse perché ha preso tre? Quelle lacrime forse gli faranno bene, gli insegneranno a fare meglio la prossima volta.».

Vestiti firmati

Ed aggiunge altro, su un tema altrettanto importante «Vedo che alcuni ragazzi indossano felpe firmatissime e scarpe da 500 euro. Se potete permetterveli e ritenete giusto comprare questi oggetti ai vostri figli, fatelo. Ma insegnate loro a portarli con sobrietà. Se uno dei vostri figli cercherà di far sentire inferiore un compagno per questo motivo, se gli dirà che non vale niente perché non ha questi oggetti, sappiate che non avremo pietà».
Essere genitori è sicuramente il mestiere più difficile del mondo, ma ci auspichiamo tutti una collaborazione col mondo della scuola, più che una continua lotta. E magari ricordarsi più spesso che, per quanto ognuno di noi avrà sicuramente avuto almeno un professore di cui avrebbe fatto felicemente a meno, loro sono comunque lì ad insegnare ai vostri figli.

E voi? Da che parte state?

E voi da che parte state? Accorrete sempre in difesa dei vostri piccoletti o siete più alla “vecchia maniera” per cui il ruolo del docente non si mette in discussione? E siete spaventati anche voi dai terribili risvolti delle chat di classe? Raccontateci i vostri traumi da genitori!

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