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Torino che non va

Democrazia torinese: cantieri per la Bernini-Collegno iniziati senza dir niente a nessuno

L’amarezza dei cittadini: da mesi veniva chiesta una Commissione in Comune per discutere di questa pista ciclabile: invece, in piena pandemia, da un giorno all’altro sono partiti i lavori. Cosa sta succedendo veramente?

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Pista ciclabile Bernini Collegno

TORINO – Da mesi chiedevamo un’audizione in Commissione per discutere della ciclabile Torino-Collegno: ma a questa Amministrazione, evidentemente, non importa nulla, scrive in una nota Silvio Magliano – Capogruppo dei Moderati del Consiglio Comunale di Torino. Idem ai Consiglieri di Maggioranza: avremmo voluto audire i Comitati a Palazzo Civico, ma il Presidente Malanca ha sempre ignorato le richieste mie, del collega Capogruppo Tresso e degli stessi Comitati.

Perché in Cinque Stelle hanno fatto tutto di nascosto?

«I Cinque Stelle hanno preferito fare tutto di nascosto: più comodo, evidentemente, che affrontare il confronto. È questa l’interpretazione che i Cinque Stelle danno delle parole “condivisione” e “partecipazione”?  O forse, semplicemente, i Comitati sono cosa buona e giusta solo a patto che siano allineati e controllabili?», si chiede Magliano.

Conseguenze negative sulla viabilità

«Le richieste di confronto hanno una ragione precisa: la ciclopista, se costruita secondo il progetto approvato (e riportato sul cartello di inizio lavori), avrà conseguenze negative sulla viabilità veicolare e comporterà rischi per pedoni e ciclisti. I Comitati e i cittadini hanno più volte segnalato criticità e ripercussioni sulla viabilità: parole mai ascoltate da una Giunta che naviga a vista e si contraddice continuamente (per esempio sulla possibilità di far passare o meno la pista sui marciapiedi e sul volere o non voler sacrificare posti auto). Ora, vista la situazione generale di emergenza, pensano di poter andare avanti senza voci contrarie».

Cittadini increduli e amareggiati

«Non è così che si lavora. Comitati e cittadini sono increduli e amareggiati e io lo sono altrettanto. Mi auguro almeno che gli operai siano stati messi nelle condizioni di lavorare in perfetta sicurezza, da tutti i punti di vista. Chiederò conto all’Amministrazione di tutto questo», conclude Magliano.

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